Secondo uno studio condotto dall’Università di Toronto e pubblicato sul New England Journal of Medicine, se si triplicassero le tasse sul fumo si potrebbero evitare decine di migliaia di decessi ogni anno.
Il deterrente delle tasse funzionerebbe in modo da avvicinare il prezzo di tutte le sigarette e renderlo difficilmente accessibile. Oggi invece, chi vuole fumare può rivolgersi ancora alle sigarette che costano meno. Triplicando le tasse invece, usare una marca più o meno costosa non farebbe differenza in termini di risparmio.
Prabhat Jha, autore principale della ricerca, spiega: “Il calcolo è stato fatto sulla base di una revisione delle ricerche precedenti nel campo. Un aumento così sostenuto provocherebbe in alcuni Paesi il raddoppio del prezzo dei pacchetti e una diminuzione della differenza di prezzo tra le marche più costose e quelle economiche, spingendo le persone non a fumare le sigarette che costano meno, ma a smettere o non iniziare”.
Secondo Jha “Raddoppiare il prezzo delle sigarette negli Usa, per esempio, eviterebbe circa 70mila morti l’anno, generando comunque un introito aggiuntivo per lo Stato di 100 miliardi di dollari”.
I Paesi di tutto il mondo hanno concordato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità 2013 di ridurre la diffusione del fumo di circa un terzo entro il 2025 e diminuire le morti premature da cancro e altre malattie croniche del 25 per cento. Il metodo delle tasse, secondo il ricercatore, “è l’intervento singolo più efficace per abbassare i tassi di fumo e per scoraggiare i fumatori in futuro.”