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2014, anno più caldo mai registrato secondo scienziati giapponesi

Scritto da Leonardo Debbia il 08.01.2015

Grazie al riscaldamento globale, nel libro dei record se ne può aggiungere uno, conquistato di recente, e cioè l’anno più caldo che, a memoria d’uomo, il pianeta Terra abbia finora attraversato in epoca storica: il 2014, l’anno appena concluso.

E’quanto affermano gli scienziati dell’Agenzia Meteorologica del Giappone (JMA), i primi a divulgare la notizia.

L’aumento costante della temperatura media a livello mondiale dal 1891 in avanti è, secondo i ricercatori giapponesi, un segnale caratteristico del global warming, che nel 2014 ha toccato il suo punto massimo.

A essere sinceri, non è stata una sorpresa del tutto inaspettata, dal momento che le avvisaglie le avevano fornite gli ultimi dieci anni, i più caldi in assoluto dal 1998 ad oggi.

La temperatura media del 2014 è stata infatti di 1,1°C al di sopra della media del 20° secolo, stando ai dati in possesso della JMA, contro un incremento massimo del secondo anno più caldo, il 1998, che era stato di circa 0,1°C.

La differenza tra il 2014 e il 1998 l’ha fatta El Nino, l’effetto meteo che nel 1998 concluse un anno di particolare intensità, a differenza del 2014, in cui tale fenomeno è stato meno intenso.

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Andamento delle temperature medie annuali dal 1890 ad oggi (fonte: JMA / ClimateProgress) 

Picchi di calore particolarmente elevati sono stati registrati comunque in altre parti del Pacifico e in Europa, dove l’anno è stato il più caldo in assoluto.

Joe Romm, fisico e climatologo, nel suo articolo sull’argomento pubblicato da Climate Progress, cita ondate di calore eccezionale anche in Australia e in California.

Anche le temperature stagionali hanno espresso periodi più caldi. Primavera, estate e autunno hanno registrato medie più alte rispetto agli anni passati. Le temperature più calde hanno caratterizzato tutte e tre queste stagioni, ad eccezione dell’inverno che, in controtendenza, non è da essere considerato l’inverno più caldo in assoluto.

La JMA è uno dei quattro maggiori Enti preposti ad emettere questi responsi, dato che utilizza misurazioni sia a terra che da satellite. Gli altri tre sono: la NASA e la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) negli Stati Uniti e il Centro Hadley nel Regno Unito.

Tra i risultati di queste quattro strutture possono esserci sottili differenze nei modi di analisi delle temperature, ma sostanziale unità di consensi, specie nel confermare la tendenza al rialzo delle temperature dell’ultimo secolo.

Gli altri tre centri di studio non hanno ancora pubblicato i dati in loro possesso, ma tutto fa presumere che anche da parte loro ci sia la conferma che il 2014 possa venire considerato l’anno più caldo mai registrato prima.

Secondo alcuni scienziati del clima, l’anno appena concluso avrebbe potuto essere ancora più caldo se non ci fosse stato un effetto frenante dei venti alisei, che hanno immagazzinato più calore negli oceani.

Non sappiamo se questo andamento debba allarmarci. In ogni caso, si dovrebbe usare prudenza.

Alle troppo facili conclusioni e ai ‘soliti imputati’ (antropizzazione spinta, eccesso di gas serra in atmosfera, eccetera) si potrebbe obiettare che si dovrebbe tener conto anche dei cicli naturali, la cui esistenza e validità spesso viene ignorata.

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