L’ EASAC, il European Academies Science Advisory Council mette in guardia l’Europa sugli eventi metereologici estremi che saranno in aumento nei prossimi anni.
L’indagine condotta dagli esperti in Europa dimostrerebbe che negli ultimi 30 anni i costi dei danni da eventi estremi sono aumentati del 60% per questo l’Europa ha bisogno di pianificare la mitigazione degli impatti di questi eventi sia a livello nazionale che come Unione.
Siccità, ondate di calore, tempeste. L’ultimo esempio italiano è quello dell’Abruzzo, pochi giorni prima quello dell Sardegna con un numero di vittime drammatico.
Questi eventi, spiegano gli esperti, non conoscono i confini nazionali, per questo è necessario un coordinamento europeo.
L’IPCC ha già comunicato che la frequenza di molti tipi di eventi meteorologici estremi continuerà a crescere a livello globale nei prossimi anni. Secondo gli esperti delle accademie scientifiche nazionali degli Stati membri dell’Unione europea non c’è più tempo da perdere. Le conseguenze economiche e sociali potrebbero essere gravissime se la pianificazione non comincerà a tenere conto delle previsioni per ondate di calore, siccità e eventi estremi.
“Visti i tragici eventi di quest’anno nel resto del mondo e il recente rapporto dell’IPCC, EASAC sente il dovere di richiamare l’attenzione sul crescente impatto delle condizioni meteorologiche estreme in Europa”, afferma il presidente EASAC Sir Brian Heap . “Questo rapporto EASAC segue una valutazione altamente dettagliata condotta da un gruppo di esperti europei sul clima e sui cambiamenti cambiamenti climatici storici e probabili in futuro e delle condizioni climatiche estreme in Europa. Dalla grande perdita di vite umane nelle ondate di calore ai costi economici e umani delle inondazioni e delle tempeste, le implicazioni sono preoccupanti. Rappresentano per l’Unione europea e i suoi Stati membri sfide significative nella preparazione ad un futuro con maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi. Nella pianificazione per adattarsi a un tale futuro è fondamentale utilizzare le più recenti conoscenze scientifiche su come si prevede che i diversi tipi di eventi estremi si sviluppino. Ciò dipende non solo dal tipo di evento, ma anche da quanto si tiene in considerazione che l’Europa è considerata da 28 paesi dell’UE e oltre 500 milioni di abitanti che vivono in differenti zone climatiche, dal Mediterraneo sub – tropicale verso l’Artico.”
L’EASAC ha individuato 5 campi in cui è necessario agire prima possibile.
Le ondate di calore che negli anni precedenti hanno ucciso migliaia di persone possono essere prevenute e le morti possono essere ridotte
Le allerte precoci contro le alluvioni: si dovrebbero istituire delle buone pratiche per prepararsi alle alluvioni e si dovrebbe attuare una zonazione per le diverse aree in Europa. In un certo numero di zone costiere il rischio di mareggiate aumenterà in modo significativo e il livello del mare continua a salire. In agricoltura inondazioni e siccità avranno importanti effetti e le misure possibili per aumentare la resilienza devono essere elaborate e applicate attraverso strategie di adattamento nazionali o regionali.
Il rapporto EASAC dettaglia ciò che sappiamo delle tendenze attuali e dei probabili eventi futuri. Tuttavia, continuano ad esserci molte aree di incertezza che la società europea deve ridurre per pianificare il suo futuro . La ricerca sul clima a livello europeo deve quindi essere incoraggiata e rafforzata.
I singoli Stati membri dovranno sviluppare e condividere informazioni sui piani di addattamento nazionali al cambiamento climatico, ma l’azione congiunta UE è essenziale anche perché questi eventi non rispettano le barriere nazionali .
“I modelli climatici globali hanno dimostrato il loro immenso valore nel fornire le basi per la comprensione del clima in futuro”, continua Sir Brian, “Tuttavia, vi è un urgente bisogno di migliorare i modelli climatici regionali per ridurre le incertezze e migliorare le proiezioni, per esempio le precipitazioni estreme o le tempeste di grandine e altri fenomeni climatici locali come i tornado rimangono del tutto sconosiuti . L’UE ha un ruolo critico nel rafforzare le comunità europee sulla ricerca sul clima e la costruzione di reti attraverso le frontiere e lediscipline per fornire i dati necessari per la una politica futura basata sulle informazioni. “