Uno dei fattori che più ostacolano la crescita delle energie rinnovabili è il loro costo. Attualmente, produrre energia con in vento o col sole costa molto di più che, ad esempio per l’Italia, acquistare elettricità prodotta dalle centrali nucleari della Francia. Ma questo ragionamento sembra fare acqua da tutte le parti, almeno secondo due ricercatori americani che hanno qualche giorno fa pubblicato la seconda parte di uno studio che chiarisce la distinzione tra il costo dell’energia eolica, per esempio, e quella delle fonti energetiche fossili tradizionali, come il carbone, che non contengono i costi sociali che pagheremo in futuro.
Nello studio di 21 pagine di Mark A. Delucchi, Professore di Studi sui Trasporti presso l’Università di California, Davis e Mark Z. Jacobson, professore di Ingegneria Civile e Ambientale presso la Stanford University, che non è stato finanziato da un gruppo di interesse, azienda o ente governativo, le conclusioni degli autori sono eloquenti: Quando i “costi esterni” del carbone (la salute umana e degli oneri ambientali della combustione di carbone a produrre elettricità) sono combinati con i costi di produzione del carbone (estrazione, trasporto, ecc.), ecco che il prezzo per l’energia ottenuta bruciando carbone nel 2005 variava da un minimo di 0,082 dollari per kilowatt-ora (kWh) ad un massimo di 0,290 $ per kWh. Guardando al 2030, il costo combinato di produzione di energia dal carbone e dei costi esterni sta nel range da 0,10 $ a oltre 0,30 $ per kWh. Questo negli Stati Uniti.
Questa è certamente un’informazione importante, considerando che il Dipartimento dell’Energia americano ha detto che a partire dal 2008, i parchi eolici in aree con risorse eoliche eccellenti (un bel po’ di sano vento) hanno avuto un costo in media di soli 0,059 $ per kWh, molto meno rispetto ai costi attuali e futuri dell’energia a base di carbone , documentata da Jacobson e Delucchi.
Inoltre, la ricerca di Delucchi e Jacobson mostra che “la produzione e i costi di trasmissione convenzionale” per l’energia eolica onshore (sulla terraferma) variano da 0,04 $ a 0,07 $ per kWh negli ultimi cinque anni. L’energia eolica offshore (in mare), mentre generalmente è più costosa rispetto all’energia eolica terrestre, è presentata nella relazione con un costo quasi simile al carbone, quando i costi esterni ( gli oneri sanitari e ambientali) del carbone sono incorporati. Ma è solo questione di tempo. Gli impianti eolici offshore, infatti, sono considerati dagli autori meno costosi rispetto al carbone dal 2020-2030.
Le conclusioni di Delucchi e Jacobson sono molto semplici: “La valutazione della fattibilità di fornire tutta l’energia di cui abbiamo bisogno, ovunque nel mondo, dal vento, dall’acqua e dal sole (Wind, Water, Solar, WWS), ossia una conversione del 100% della potenza da fonti di energia rinnovabili, ha ora soltanto scogli di tipo sociale e politico, non tecnologico e men che meno economico”.
relativamente al testo scritto da Delucchi e Jacobson condivido la necessità urgente di individuare sistemi di produzione dell’energia non pericolosi per la natura organica e inorganica del pianeta.