Già altre volte Gaianews.it ha pubblicato articoli in cui si riabilitavano i grandi predatori come importantissimi attori per l’equilibrio dell’ecosistema.
Questa volte le notizie sull’importanza dei lupi provengono dagli Stati Uniti. Infatti con la crescita della popolazione di lupi nelle zone occidentali degli Stati Uniti si è molto parlato del valore di questa specie per salvare ecosistemi sempre più ampi. Ma negli ultimi studi si è cominciato a valorizzare il fatto che in reltà questi predatori favoriscono le popolazioni di altre specie in via di estinzione, come la lince.
In una ricerca pubblicata oggi su Wildlife Society Bulletin, gli scienziati suggeriscono che un fattore chiave che ha portato al declino della Lince Canadese tanto da portarla ad essere elencata fra le specie minacciate nell’Endangered Species Act, sia stato il calo di lepri delle nevi. La perdita di lepri, l’alimento primario della lince, a sua volta può essere stata causata dall’aumento della popolazione di coyote, che hanno registrato un’impennata in assenza di lupi. Gli scienziati chiamano questo fenomeno “cascata trofica”, ossia una specie di effetto domino che avviene se viene a mancare un elemento di un complesso habitat.
L’aumento di questi “mesopredatori” secondari ha causato notevoli disagi all’ecosistema e, in questo caso, probabilmente ha contribuito al declino di una specie minacciata, dicono gli scienziati.
“L’aumento dei mesopredatori come il coyote è un problema serio, visto che le loro popolazioni sono ora molto più elevate rispetto al passato, quando i lupi erano comuni in molte aree degli Stati Uniti”, ha detto William Ripple, professore presso il Dipartimento degli ecosistemi forestali della Oregon State University.
“Prima che i lupi venissero praticamente estirpati, uccidevano i coyote, ma influenzavano anche il loro comportamento attraverso la paura che avevano verso un predatore più forte”, ha detto Ripple. “I coyote hanno una dieta molto ampia e flessibile, ma in realtà preferiscono conigli e lepri, e possono anche uccidere le linci di tanto in tanto.”
Con il declino del loro alimento principale e un possibile aumento degli attacchi da parte dei coyote, la Lince del Canada è quindi in grave declino da decenni e nel 2000 è stata elencata come una specie minacciata. Ora si affaccia anche la pressione dovuta alle alterazioni dell’habitat, secondo gli scienziati, e forse il cambiamento climatico, che riduce la presenza della neve, fa diminuire ulteriormente le aree in cui questa specie di montagna può trovare rifugio.
In numerosi studi, negli ultimi anni, i ricercatori hanno documentato come la presenza di lupi e di altri grandi predatori aiuti il controllo delle popolazioni di ungulati, come cervi e alci, e cambi anche il loro comportamento. Dove i lupi si sono affermati, questo sta permettendo il recupero degli ecosistemi forestali, con vantaggi a cascata per molte altre specie animali.
Mancando la presenza di lupi o di altri predatori principali, sia in ambiente terrestre che marino, le popolazioni di piccoli predatori sono notevolmente aumentate. Altri studi hanno documentato l’impatto dei mesopredatori su tutte le specie, dagli uccelli alle lucertole, ai roditori, marsupiali, conigli, capesante e insetti.
Ciò include, nello specifico, anche livelli molto più alti di attacchi da parte dei coyote su alcuni animali d’allevamento come le pecore, e gli sforzi di tentare di controllare il problema costano centinaia di milioni di dollari ogni anno.
Gli scienziati hanno concluso che l’esplosione delle popolazioni di mesopredatori può essere osservata negli oceani, nei fiumi, nelle foreste e nelle praterie di tutto il mondo.
Dove i lupi recuperano il loro ruolo, come nel Parco Nazionale di Yellowstone, le popolazioni di coyote si riducono del 50 per cento, ha detto Ripple. Anche se più studi saranno necessari, le prove indicano che è in corso un inizio di recupero della popolazione della lepre delle nevi.
Poiché tali aspetti sono presi in considerazione quando bisogna prendere delle decisioni su come gestire i lupi è anche importante mantenere quello che chiamano una popolazione “ecologicamente efficace” di lupi, hanno scritto i ricercatori nel loro studio. Il valore totale di questi predatori, e il numero necessario per ottenere una vasta gamma di obiettivi ecologici, dovrebbe essere più accuratamente studiato e compreso meglio.