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La volpe e l’iPhone: nessuna cultura ambientale

La "volpe che ruba l'iPhone e risponde al messaggio", pubblicato dalla Repubblica online nella sezione nientemeno che Natura

Scritto da Paolo Ferrante il 05.12.2012

Volpe e iPhoneRiprendere un video virale sembra ormai il meccanismo migliore per attirare visite da parte dei giornali online di tutto il mondo. E’ il caso stamattina della “volpe che ruba l’iPhone e risponde al messaggio”, pubblicato dalla Repubblica online nella sezione nientemeno che Natura.

Come direttore di una rivista che si occupa anche e soprattutto di ambiente e di animali selvatici, spesso minacciati da comportamenti irresponsabili -poi ripresi e alimentati da giornalisti probabilmente poco consapevoli di disseminare malcostume e atteggiamenti pericolosi nei confronti della fauna selvatica-, credo di dover esprimere il mio disappunto sulla vicenda. Un giornalista dovrebbe informare, e non avallare comportamenti pericolosi.

Nel video (che si trova qui) una volpe viene attirata da due ragazzi attraverso un bieco trucco: il lamento di un cucciolo di volpe fatto ripetere dal telefono in continuazione. La volpe, probabilmente rispondendo ai suoi istinti materni, prende il cellulare (e non lo ruba, come suggerisce l’articolo, in quanto le volpi che rubano sono un’antropomorfizzazione relegata alle favole, le volpi a limite fanno le volpi, si procacciano il cibo, si difendono e allevano la propria prole). Poi, secondo chi ha diffuso la notizia, la volpe avrebbe ‘risposto’ ad un sms, cosa difficile da verificare, ma in linea di principio possibile, in quanto le zampe della volpe e le mucose sono simili alla pelle umana e sono in grado di interagire con i touchscreen. Ovviamente, anche se l’avesse fatto, si tratta di un fenomeno casuale e senza alcun interesse scientifico o naturalistico.

Purtroppo non è la prima volta che quotidiani nazionali del calibro di Repubblica riportano in modo leggero (e senza interpellare esperti) comportamenti infausti e pericolosi per la fauna selvatica, come nel caso degli esemplari di orso marsicano inseguiti per chilometri con i fari di un’auto addosso da due ragazzi incoscienti di quello che stessero facendo. Gli orsi, impauriti e costretti a rimanere sulla carreggiata dal guard rail da una parte e dalle rocce dall’altra, sono stati spinti a correre sulla strada con il rischio di finire investiti da un mezzo che procedesse nel senso opposto (c’erano anche tre cuccioli). Invece di spiegare la pericolosità del gesto (o evitare la pubblicazione per non innescare meccanismi emulatori), la Rai ha pubblicato il video sul proprio canale youtube (il video si trova ancora qui) come se si trattasse di un simpatico video sull’orso marsicano, una specie a GRAVE rischio di estinzione.

Tornando alla sventurata volpe, un saggio lettore di Repubblica, Umberto La Sorda, scrive: “Io mi chiedo una cosa, ma si può essere così ingenui, si posso dare notizie in questo modo, senza un minimo di controllo? I due balordi nel video hanno semplicemente caricato come audio il richiamo di un cucciolo di volpe che piange. La povera, inconsapevole protagonista del video, seguendo i naturali istinti raccoglie semplicemente la fonte del lamento e la porta via con sè. Non c’è una fantomatica, improbabile, attrazione dell’animale verso la tecnologia, detto chiaramente, ad una volpe di sto Iphone del cavolo non può fregar di meno come non può capire che in giro ci possano essere deficienti tali. L’articolo poi cita: Secondo la storia addirittura la volpe risponde all’sms! ma fatemi il piacere, anche i bambini di tre anni sanno che un telefono tattile sballottato e tenuto in bocca da un qualsiasi animale può inviare messaggi con un pò di fortuna. Voi presentate questo video come qualcosa di carino, goliardico da vedere mentre si sorseggia un caffè ma in realtà dimostra solo quanto sò cretini sti due e quanto i giornalisti amino ricamare da porcherie simili articoletti domenicali.”
 
Anche nel caso degli orsi marsicani i lettori si rivelano più saggi della testata giornalistica: “Non mi sembra una bella cosa averli inseguiti e spaventati per tutto quel tempo…”, dice l’utente aliendrawer.
 
Aggiornamento, ore 22.50: Sembra che i molti commenti, quasi tutti fortemente negativi (e forse le email di protesta giunte in redazione, una sicuramente), abbiano sortito l’effetto sperato. Il video della volpe non è più presente in Repubblica video.
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  • Daniele Venti scrive:

    Avete fatto benissimo a segnalare questi stupidi avvenimenti. Sono d accordo su tutto

  • luigitoso scrive:

    a me sembra ovvio che il video e gli articoli che ne sono seguiti sono un’immensa e non so quanto inconsapevole cassa di risonanza mediatica per il marketing della mela.
    più se ne discute e peggio è.
    boikotta!

  • Redazione di Gaianews.it scrive:

    Caro Umberto,
    certo che possiamo chiedere la rimozione del video. Possiamo farlo tutti noi, scrivendo una mail al direttore ri Repubblica Vittorio Zucconi (che però verrà letta credo da Giuseppe Smorto o chi per lui): g.smorto@repubblica.it chiedendogli di rimuovere il video e per quale ragione. Io l’ho fatto.
    Grazie!
    Paolo Ferrante

  • Salve sono Umberto La Sorda del commento sul video della Repubblica. Innanzitutto vi ringrazio del supporto e vi chiedo, non sarebbe possibile richiedere l’eliminazione del video in quanto ottimo spunto per aspiranti bracconieri e pericoloso per eventuali stupidi fenomeni di emulazione? Grazie