Riprendere un video virale sembra ormai il meccanismo migliore per attirare visite da parte dei giornali online di tutto il mondo. E’ il caso stamattina della “volpe che ruba l’iPhone e risponde al messaggio”, pubblicato dalla Repubblica online nella sezione nientemeno che Natura.
Come direttore di una rivista che si occupa anche e soprattutto di ambiente e di animali selvatici, spesso minacciati da comportamenti irresponsabili -poi ripresi e alimentati da giornalisti probabilmente poco consapevoli di disseminare malcostume e atteggiamenti pericolosi nei confronti della fauna selvatica-, credo di dover esprimere il mio disappunto sulla vicenda. Un giornalista dovrebbe informare, e non avallare comportamenti pericolosi.
Nel video (che si trova qui) una volpe viene attirata da due ragazzi attraverso un bieco trucco: il lamento di un cucciolo di volpe fatto ripetere dal telefono in continuazione. La volpe, probabilmente rispondendo ai suoi istinti materni, prende il cellulare (e non lo ruba, come suggerisce l’articolo, in quanto le volpi che rubano sono un’antropomorfizzazione relegata alle favole, le volpi a limite fanno le volpi, si procacciano il cibo, si difendono e allevano la propria prole). Poi, secondo chi ha diffuso la notizia, la volpe avrebbe ‘risposto’ ad un sms, cosa difficile da verificare, ma in linea di principio possibile, in quanto le zampe della volpe e le mucose sono simili alla pelle umana e sono in grado di interagire con i touchscreen. Ovviamente, anche se l’avesse fatto, si tratta di un fenomeno casuale e senza alcun interesse scientifico o naturalistico.
Purtroppo non è la prima volta che quotidiani nazionali del calibro di Repubblica riportano in modo leggero (e senza interpellare esperti) comportamenti infausti e pericolosi per la fauna selvatica, come nel caso degli esemplari di orso marsicano inseguiti per chilometri con i fari di un’auto addosso da due ragazzi incoscienti di quello che stessero facendo. Gli orsi, impauriti e costretti a rimanere sulla carreggiata dal guard rail da una parte e dalle rocce dall’altra, sono stati spinti a correre sulla strada con il rischio di finire investiti da un mezzo che procedesse nel senso opposto (c’erano anche tre cuccioli). Invece di spiegare la pericolosità del gesto (o evitare la pubblicazione per non innescare meccanismi emulatori), la Rai ha pubblicato il video sul proprio canale youtube (il video si trova ancora qui) come se si trattasse di un simpatico video sull’orso marsicano, una specie a GRAVE rischio di estinzione.
Avete fatto benissimo a segnalare questi stupidi avvenimenti. Sono d accordo su tutto
a me sembra ovvio che il video e gli articoli che ne sono seguiti sono un’immensa e non so quanto inconsapevole cassa di risonanza mediatica per il marketing della mela.
più se ne discute e peggio è.
boikotta!
Caro Umberto,
certo che possiamo chiedere la rimozione del video. Possiamo farlo tutti noi, scrivendo una mail al direttore ri Repubblica Vittorio Zucconi (che però verrà letta credo da Giuseppe Smorto o chi per lui): g.smorto@repubblica.it chiedendogli di rimuovere il video e per quale ragione. Io l’ho fatto.
Grazie!
Paolo Ferrante
Salve sono Umberto La Sorda del commento sul video della Repubblica. Innanzitutto vi ringrazio del supporto e vi chiedo, non sarebbe possibile richiedere l’eliminazione del video in quanto ottimo spunto per aspiranti bracconieri e pericoloso per eventuali stupidi fenomeni di emulazione? Grazie