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L’era glaciale 20.000 anni fa invertì circolazione dell’Atlantico. Riscaldamento globale oggi potrebbe avere effetti simili

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.11.2010

MOC, circolazione invertita meridionaleLa circolazione dell’oceano Atlantico (chiamata circolazione invertita meridionale, MOC) è una componente importante per il sistema climatico mondiale. Correnti di acqua calda, come la Corrente del Golfo,  trasportano energia dai tropici al Nord Atlantico e influenzano le condizioni meteologiche regionali e i modelli climatici. Una volta che queste correnti arrivano a nord, esse si raffreddano, le loro acque affondano e con esse viene anche portata anidride carbonica dall’atmosfera verso gli abissi. Questi processi sono importanti per il clima, ma il modo in cui la Circolazione Invertita Meridionale (MOC) risponde ai cambiamenti climatici non è ancora ben compresa.

Un team internazionale di scienziati sotto la guida di due ricercatori dell’Università Autonoma di Barcellona hanno ora scoperto qual è stata la risposta del MOC ai cambiamenti climatici nel passato. I risultati della nuova ricerca saranno pubblicati domani 4 novembre sulla prestigiosa rivista internazionale Nature.

Il progetto di ricerca è stato guidato da Rainer Zahn (ricercatore ICREA) e Pere Masque, dell’Università Autonoma di Barcellona. Con altri collaboratori presso le università di Siviglia, Oxford e Cardiff (UK) gli scienziati hanno studiato la distribuzione di isotopi nell’Oceano Atlantico che vengono generati dal decadimento naturale dell’uranio in acqua di mare e sono distribuiti con il flusso delle acque profonde in tutto il bacino Atlantico. Il giovane ricercatore Cesar Negre ha studiato la naturale abbondanza di questi isotopi nei sedimenti del fondo marino a 2,5 km nelle profondità del Sud Atlantico.

Lo studio dimostra che la circolazione oceanica era molto diversa in passato e che c’è stato un periodo in cui il flusso di acque profonde nell’Atlantico era invertito. Ciò è accaduto quando il clima della regione del Nord Atlantico divenne sostanzialmente più freddo e i processi di convezione profonda furono indeboliti. A quel punto l’equilibrio di densità dell’acqua di mare tra il Nord e il Sud Atlantico si spostò in modo tale che la convezione delle acque profonde divenne più forte nel Sud che nel Mare Artico (l’acqua dolce che proviene dai fiumi e dallo sciogliemento dei ghiacciai è più leggera, ndr.).

Recenti modelli di simulazione al computer hanno mostrato un rovesciamento della circolazione profonda dell’Atlantico in tali condizioni, ma è solo oggi con i nuovi dati generati dagli scienziati del UAB e dai loro colleghi di Siviglia e del Regno Unito che i dettagli di questo rovesciamento nella circolazione diventano evidenti.

Questa situazione si è verificata durante l’era glaciale di 20 mila anni fa, ma anche se si sta parlando di 200 secoli indietro nel tempo, i risultati sono rilevanti per il nostro clima oggi e nel prossimo futuro. Il nuovo studio mostra che il MOC Atlantico in passato è stato molto sensibile alle variazioni del saldo di sale delle correnti oceaniche dell’Atlantico. Simili cambiamenti nella concentrazione di sale dell’acqua di mare si prevede che si verificheranno nel Nord Atlantico nel corso del riscaldamento climatico dei prossimi 100 anni.

Pertanto, i dati che verranno pubblicati su Nature offriranno alla comunità sceintifica la possibilità di calibrare i modelli e migliorare la capacità di predire i futuri cambiamenti delle correnti oceaniche e del clima.

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