Le correnti calde oceaniche provocano il disgelo della parte inferiore delle piattaforme di ghiaccio. Questa è la causa dominante della recente perdita di ghiaccio nell’Antartide: lo rivela un nuovo studio sulla base delle misure dalla NASA Ice, Cloud, e Elevation Satellite (ICESat) .
Un team internazionale di scienziati ha utilizzato una combinazione di misure prese dal satellite per quantificare quanto le correnti calde oceaniche effettivamente scongelino il cuore delle piattaforme galleggianti di ghiaccio. La scoperta, pubblicata ieri sulla rivista Nature, aiuterà gli scienziati a fornire previsioni sempre più attendibili per il futuro riguardo l’aumento del livello marino. Lo studio è stato condotto da un team internazionale.
I ricercatori hanno concluso che 20 delle 54 piattaforme di ghiaccio studiate sono state sciolte dalle correnti calde oceaniche. Stiamo parlando dell’ Antartide occidentale, dove i ghiacciai interni sciogliendosi, scivolano verso la costa accelerando l’aumento del livello del mare.
“Possiamo avere delle estati caldissime che sciolgano la neve nei punti più alti dei ghiacciai, ma non sarà mai un fenomeno potente quanto il disgelamento proveniente dal cuore del ghiacciaio stesso, dall’oceano quindi”, annuncia l’autore principale dello studio, Hamish Pritchard del British Antarctic Survey di Cambridge, Regno Unito.
Per mappare lo spessore di quasi tutte le piattaforme di ghiaccio galleggianti che circondano l’Antartide, il team ha utilizzato una serie di misure prese da uno strumento laser montato su ICESat da ottobre 2003 a ottobre 2008. I ricercatori hanno anche utilizzato un modello di marea che ha eliminato dislivelli causati dalle maree e l’abbassamento delle piattaforme di ghiaccio.
” Questo studio evidenzia e dimostra come sia fondamentale la tecnologia Nasa e la verifica satellitare nella valutazione dei cambiamenti climatici”, afferma Tom Wagner, della Nasa a washington. ” Mettendo assieme i nuovi risultati con i dati delle ricerche realizzate in precedenza dell’archivio Nasa, dati satellitari, radar e aerei, possiamo ottenere finalmente una visione completa delle modifche degli strati di ghiaccio dell’Antartide e realizzare delle previsioni relative all’aumento del livello marino più veritiere”.
Precedenti studi hanno utilizzato i dati radar satellitari per misurare l’evoluzione delle piattaforme di ghiaccio e dei ghiacciai, ma le misurazioni laser sono più precise nel rilevare le variazioni dello spessore del ghiaccio e per verificarne le modifiche nel tempo.
ICESat è stato il primo satellite specificamente progettato per utilizzare l’altimetria laser per studiare le regioni polari della Terra. Il lancio del suo successore, ICESat-2, è previsto per il 2016. “Questo studio dimostra la necessità urgente di ICESat-2 “, afferma Jay Zwally, scienziato del progetto ICESat della NASA Goddard Space Flight Center in Greenbelt, nel Maryland :”Abbiamo informazioni limitate sui cambiamenti nelle regioni polari causate dai cambiamenti climatici”. “Gli studi hanno dimostrato che anche i venti antartici sono cambiati a causa del surriscaldamento globale”, prosegue Pritchard: “Questo fenomeno ha amplificato la forza e la direzione delle correnti oceaniche. Di conseguenza l’acqua calda viene incanalata sotto il ghiaccio galleggiante. Questi studi ed i nostri nuovi risultati suggeriscono che i ghiacciai dell’Antartide stanno rispondendo molto più rapidamente del previsto ai cambiamenti climatici.”
Una situazione differente si trova nella Penisola Antartica, la lunga striscia di terra che punta verso il Sud America. Lo studio ha quantificato il livello di assottigliamento, però procurato dai venti caldi che sciolgono direttamente la neve.