I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology ( MIT ), grazie ad analisi genetiche, hanno scoperto che i minuscoli batteri fotosintetici che popolano le acque degli oceani e dei mari sono caratterizzati da un’altissima diversità.
I ricercatori, che hanno pubblicato il loro studio sulla rivista Science, hanno analizzato le caratteristiche genetiche delle popolazioni di Prochlorococcus, il più piccolo e più abbondante batterio essenziale per la catena alimentare degli ecosistemi marini. La quantità analizzata era quella contenuta in un millimetro d’acqua, per farsi un’idea, meno di un quarto di un cucchiaino da tè.
Riproduzione artistiica di Prochlorococcus Credit: Carly Sanker, MIT
Gli scienziati hanno scoperto che in questa piccola porzione di acqua vivono centinaia di sottopopolazioni genetiche distinte e ogni popolazione grazie alla sua diversità è in grado di riempire una particolare nicchia ecologica. Secondo la ricerca la separazione fra le diverse popolazioni è avvenuta un paio di milioni di anni fa.
“In questa straordinaria scoperta sul potere della selezione naturale , gli scienziati hanno scoperto un mosaico di popolazioni geneticamente distinte di uno degli organismi più abbondanti sulla Terra”, ha dichiarato George Gilchrist , direttore del programma nel dipartimento di Biologia Ambientale della National Science Foundation che ha finanziato la ricerca.
“Nonostante la miscelazione costante degli oceani”, spiega Gilchrist , “le variazioni della luce, la temperatura e la chimica creano habitat unici che l’evoluzione ha riempito con un enorme diversità di popolazioni nel corso di milioni di anni.”
David Garrison , direttore del programma nel dipartimento di Scienze Oceaniche della NSF ha detto: “I risultati cambieranno il modo in cui gli ecologi marini pensano gli organismi planctonici e, quindi , come le comunità planctoniche possano rispondere ai cambiamenti climatici e ambientali.”
Dai risultati è emerso anche che il numero di sottopopolazioni cambia con le stagioni nello stesso sito.
“L’ enormità della diversità di Prochlorococcus che dovrebbe essere presente nei mari è scoraggiante da prendere in considerazione “, dice Chisholm . ” Si crea una popolazione robusta e stabile a fronte dell’ instabilità ambientale.” Secondo gli scienziati infatti quando una cellula si divide le due si allontanano rapidamente tanto da trovarsi a chilometri di distanza dopo una settimana e l’enorme dimensione delle popolazioni di Prochlorococcus suggerisce che questa notevole diversità e il modo in cui è organizzata non è casuale, ma è un capolavoro della selezione naturale.
Gli esperti non escludono che questo modello sia comune anche in altri organismi marini e si interrogano sul motivo che ha condotto ad una tale diversità, che non ha potuto che generare meraviglia in chi l’ha scoperta.