La seconda fase delle elezioni parlamentari in Egitto vede i partiti islamici che cercano di estendere il consenso, che è già stato altissimo nella prima fase del processo elettorale.
Gli egiziani si sono presentati in gran numero ieri per il primo dei due giorni di voto per eleggere i 498 posti della camera bassa del parlamento.
LE elezioni sono in corso in nove settori e quasi 19 milioni di egiziani si stanno recando ai seggi nel secondo turno delle elezioni legislative, che prevedono tre fasi di cui una già conclusa.
Il Partito della Libertà e Giustizia dei Fratelli Musulmani e il partito conservatore di al-Nour, un partito islamista salafita che vuole che l’Egitto rispetti rigorosamente i principi della legge islamica, hanno dominato il primo turno di votazione a fine novembre.
Un terzo turno delle elezioni, che coprono le restanti nove province, si svolgerà ai primi di gennaio.
Alcuni in Occidente sono preoccupati dagli obiettivi dei partiti islamici, mentre alcuni islamisti avvertono che lo stile occidentale in alcuni settori della società del paese, finora governato dal regime autocratico e laico del presidente Hosni Mubarak, porterà ancora più elettori dalla parte dei partiti islamici nelle aree rurali.
Gli egiziani che lavorano nel settore del turismo sono preoccupati che una vittoria dei conservatori nel prossimo parlamento possa avere un impatto negativo sulla loro attività. Per i turisti questo potrebbe significare il divieto di alcool e di indossare bikini sulle spiagge. Un portavoce del partito al-Nour ha recentemente suggerito che i monumenti faraonici, come la Sfinge, sono idolatrie e devono essere coperti.
Ma i salafiti dicono che non vogliono fermare o danneggiare il turismo, ma solo renderlo “libero dal peccato”.