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Egitto: ancora scontri in piazza Tahrir. Interrogati i tre ragazzi americani

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 24.11.2011

Il fumo dei lacrimogeni sta riempiendo l’aria in varie città egiziane nel sesto giorno di scontri con i soldati dell’esercito. I manifestanti chiedono ai militari che stanno governando il Paese di dimettersi immediatamente. Gli ultimi scontri sono scoppiati mercoledì a est del Cairo, a Ismailia, una città lungo il Canale di Suez in Egitto. Alcuni manifestanti hanno cercato di calciare via i lacrimogeni e altri sono fuggiti, mentre risuonava spari nell’aria. I manifestanti hanno anche lanciato bottiglie molotov contro le truppe che si sono trasferite per le strade con i veicoli blindati e i carri armati.

Gli scontri sono solo l’ultimo accadimento in un braccio di ferro in corso tra i manifestanti e il consiglio militare al potere del paese, che ha fatto alcune concessioni che sono state respinte dai manifestanti.

Ancora più violenza si è scatenata al Cairo, dove molti manifestanti si rifiutano di abbandonare la piazza Tahrir. Le ambulanze sono scese per le strade della capitale egiziana mercoledì, e alcuni manifestanti hanno accusato i militari  violenza immotivata.

Nella città costiera di Alessandria i manifestanti hanno creato barricate e lanciato pietre contro la polizia. Altri, raggruppati di fronte a edifici militari urlano “libertà”.

Il commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Navi Pillay mercoledì ha esortato le autorità egiziane a porre fine a quella che ha definito “una forza eccessiva contro i manifestanti” definendo le immagini del pestaggio brutale dei manifestanti “profondamente scioccante”.

Almeno 35 persone sono state uccise durante gli ultimi sei giorni di scontri tra le forze di sicurezza e i manifestanti al Cairo e in altre città principali. Il maresciallo Hussein Tantawi, il capo del Consiglio Supremo delle Forze Armate, ha promesso di accelerare la transizione verso un governo civile con le elezioni presidenziali prima del luglio 2012.

Le elezioni parlamentari inizieranno lunedì e Tantawi ha promesso che andrà avanti come previsto. Ma molti leader dell’opposizione hanno dei forti dubbi su questo.

Nel frattempo, le autorità egiziane hanno detto mercoledì che i tre studenti americani arrestati durante le proteste al Cairo all’inizio di questa settimana sono stati interrogati dalla polizia locale in presenza di un avvocato e un funzionario dell’ambasciata americana. I media egiziani riportano che i tre, tutti studenti presso l’Università Americana del Cairo, sono stati arrestati insieme ad altri manifestanti, mentre lanciavano bombe molotov contro la polizia. Nessuna accusa formale è stata dichiarata contro gli studenti, che dichiarano di non aver  fatto nulla di sbagliato.

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