I lavori continuano oggi per cercare di ripristinare le funzioni di raffreddamento dei reattori danneggiati dell’impianto nucleare di Fukushima, dopo che l’energia elettrica è tornata disponibile in tutti i reattori ieri. Intanto si apprende dall’agenzia Kyodo che tre lavoratori sono stati contaminati dalle radiazioni e di questi due sono stati ricoverati per ferite alle gambe in seguito ad un incidente. Infine, continua l’emergenza acqua a Tokyo, dopo la scoperta di livelli radioattivi sopra la soglia di pericolosità per i bambini.
Gli ingegneri hanno ricominciato a lavorare attorno ai reattori dopo che ieri sono stati costretti ad allontanarsi quando fumo nero ha iniziato ad fuoriuscire dal reattore 3 che funziona a MOX (ossido misto) contenente anche il plutonio, molto tossico oltre che radioattivo. Probabilmente il fumo è stato causato dal surriscaldamento di qualche componente del nucleo o dei depositi di combustibile esausto. Subito dopo la fuoriuscita del fumo, però, la TepCo ha detto di non aver rilevato un’aumento di radioattività.
Intanto il governo ha annunciato che l’energia elettrica è stata ricollegata in tutti e sei i reattori, ora si tratterà di capire se sarà possibile ripristinare i circuiti di raffreddamento di tutti o alcuni reattori. Ameno uno dei nuclei, quello del reattore 2, è stato danneggiato da un’esplosione la scorsa settimana. Secondo la TepCo, prima di riaccendere i sistemi di raffreddamento occorrerà fare dei test approfonditi, e questo richiederà da alcune settimane a mesi. L’agenzia per l’energia atomica, l’AIEA, si è detta preoccupata della situazione.
Tre lavoratori sono stati contaminati durante un incidente avvenuto nella fase di ripristino dei cavi elettrici presso la centrale. Lo riporta Kyodo news. Dei tre lavoratori, due sono anche stati feriti alle gambe e sono ora stati ricoverati. I tre lavoratori sono stati esposti a 170-180 millisievert di radiazioni. Un livello di esposizione di 100 millisievert in un anno è stato collegato ad un aumento del rischio di cancro.
A Tokyo, continua l’emergenza acqua. Ci sono state notizie di negozi nella capitale che hanno finito le scorte di acqua, dopo che il governatore Shintaro Ishihara ha detto che i livelli di iodio radioattivo nell’acqua di rubinetto erano considerati troppo alti per la salute dei bambini.
I livelli di radiazione, tuttavia, sono tornati a scendere già giovedì, sotto la soglia pericolosa.
Intanto l’Australia ha deciso di fermare l’importazione di di prodotti dalle regioni colpite dal fallout radiattivo.
La recente moratoria in Italia sul nucleare varata da poco nel Consiglio dei Ministri e’ significativa a porre un freno almeno in parte a decisioni che sembravano gia’ scontate.
Decisioni che per i gravi fatti dei quali siamo a conoscenza in quel di Fukushima nel Giappone apparivano quanto mai azzardate,ed all’uopo il “se non ora quando” risulta proprio opportuno.
La moratoria dovrebbe servire ad avere un tempo maggiore a disposizione per delle scelte che certamente non facili determinerebbero l’indirizzo di sfruttamento energetico nel nostro paese.
Sfruttamento energetico inteso come quello gia’ esistente come l’eolico od il solare e quindi maggiore sviluppo di queste fonti, o l’affiancamento a queste fonti gia’ esistenti, del nucleare.
Purtroppo ben siamo a conoscenza da ampia letteratura scientifica e purtroppo anche dai fatti delle sciagure passate e da quella attuale per la quale si lotta ancora con tutte le forze, dei rischi conseguenziali che tali scelte comporterebbero
e non per ultimo quelle note difficolta’di smaltimento delle scorire radioattive che sono il prodotto finale obbligato per lo sfruttamento dell’ energia nucleare.
Si’ e’ parlato in questo periodo di onda emotiva che avrebbe influenzato una scelta, l’onda emotiva non e’ irreale ma storia, e tale rimarra’ nel corso degli anni in quel popolo che per varie ragioni tra cui l’elevatissima densita’ demografica e’ stato costretto a fonti energetiche nucleari .
La moratoria quindi a mio avviso e’ una soluzione saggia per delle decisioni ed e’ questo il punto, che verrano prese da politici o studiosi?
Potrebbe un politico approffondire e conoscere come uno scienziato argomenti come fissione nucleare,grado di radioattivita e soglia border line, il superamento di tale soglia cosa potrebbe comportare per nell’ aria suolo ed acqua oltre che nella popolazione,barre di fusione scoperte per inadeguato raffreddamento nonostante i sistemi di sicurezza, e cosa significa scorie radioattive che risultano tali per almeno 200 anni benche’ i protocolli indicano che devono esere cementate e sotterrate ad una profondita di 500 metri dal suolo?.
Siffatta letteratura scientifica sul tema anche per il sottoscritto tecnico chimico non sono di facile portata e per il politico?
In questo caso e’ indispensabile ed impensabile il contrario, che il politico lavori a fianco della scienza e si faccia pur condizionare da questa,ovvero da persone che hanno completa ed esaustiva conoscenza della materia,e che in base alla loro sensibilita’ e coscienza in aggiunta alla loro scienza siano in grado di mettere sulla bilancia i pesi e valutare dove sia la pendenza.
Non si vuole con questo scritto dichiararsi contro il nucleare anche se lo puo’ sembrare, ma non a tutti i costi ne pro, ne contro,ma come soluzione indispensabile e per citare un detto ” ulteriora mirari praesentia sequi “,che spinge a guardare il futuro ma anche il presente.
Antonello Laiso