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Artrite e patologie reumatoidi costano quanto l’IMU

Circa 200mila gli italiani che devono abbandonare il lavoro a causa di una malattia reumatica invalidante

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 12.10.2013

Circa 200mila: sono gli italiani che devono abbandonare il lavoro a causa di  una malattia reumatica invalidante, secondo quanto affermato durante il convegno di Fit for Work Italia, un progetto che mira ad aumentare la corretta gestione delle patologie muscolo-scheletriche, per ridurne i costi diretti e indiretti.

artrite

Pensionamento anticipato, disoccupazione ed esclusione sociale sono solo alcune delle conseguenze più comuni a cui vanno incontro in Italia i lavoratori colpiti da malattie reumatiche invalidanti, secondo il comunicato di Fit for Work Italia, secondo cui invece potrebbero essere trattati meglio e opportunamente seguiti, stando alle classifiche che ci relegano agli ultimi posti tra i Paesi avanzati.

Oggi in Italia le patologie reumatiche muscolo-scheletriche rappresentano la causa più comune di invalidità tra le malattie croniche degenerative ed è davvero sconfortante l’esito del confronto Europeo realizzato da Fit for Work Italia sullo stato di gestione di queste patologie e del loro livello di severità. Prendendo a riferimento, per esempio l’artrite reumatoide, all’Italia spetta la maglia nera: nel nostro Paese il 24,1 % dei pazienti vive in una condizione di disabilità severa contro l’8,7% dell’Irlanda, il 9,5% degli Stati Uniti, il 10% dell’Olanda e il 3.9% della Francia.

Nella giornata nazionale del 12 ottobre sono previste visite gratuite a Roma (a Piazza San Silvestro) e nella settimana successiva ci saranno 5 giorni di ambulatori aperti in tutte le regioni, dal 14 al 18 ottobre (Numero verde 800-91-06-25).

Il costo delle tre principali patologie reumatiche, artrite reumatoide, artrite psoriasica o spondilite anchilosante, è altissimo, visto che nell’arco di cinque anni successivi alla diagnosi in quattro casi su dieci i malati perdono il lavoro.

Poi ci sono i costi sociali che a livello complessivo raggiungono i 4 miliardi di euro, equivalente all’Imu sulla prima casa. Infatti vanno sommati gli oltre 2,8 miliardi di euro che si perdono in termini di giornate lavorative e il costo della disoccupazione, delle terapie, degli assegni di inabilità e invalidità.

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