Il lancio del satellite Gaia è avvenuto alle 10:12 ora italiana del 19 dicembre dalla base europea di Kourou in Guyana francese grazie ad un razzo di fabbricazione russa Soyuz. Il telescopio di fabbricazione europea dovrà mappare nei prossimi 5 anni l’intera galassia per realizzare la sua prima mappa 3D.
E’ iniziato perfettamente il viaggio del satellite Gaia dell’ESA, una missione interamente europea che sarà operativa per 5 anni e dovrà realizzare la più ampia mappa tridimensionale della Via Lattea, rivelandone composizione, formazione e evoluzione.
Il 23 dicembre sono state effettuate le ultime operazioni di routine che hanno mostrato un satellite pienamente funzionante e nella posizione corretta nello spazio. Il prossimo 30 dicembre ci saranno delle manovre orbitali (l’accensione di piccoli motori che servono a correggere l’orbita), mentre il prossimo 7 gennaio i motori verranno accesi per posizionare nell’orbita definitiva, che permetterà al satellite di poter svolgere il compito assegnatogli.
Oltre alla realizzazione della mappa 3D, Gaia avrà altri compiti: misurare la posizione, i colori e la velocità di oltre un miliardo e mezzo di stelle e determinare le loro luminosità e temperatura. Gaia, che ha a bordo gli strumenti Astro (2 telescopi e imaging system), BP/RP (Blue and Red Photometers) e RVS (Radial Velocity Spectrometer), svolgerà in media 40 milioni di osservazioni al giorno su una popolazione stellare che ammonta a circa un centesimo delle stelle presenti nella Via Lattea.
L’Italia ha contribuito fortemente al progetto tramite l’ASI e l’INAF, e partecipando al DPAC (DataProcessing and Analysis Consortium) di Gaia con contributi dagli Osservatori INAF di Bologna, Catania, Napoli, Padova, Roma, Teramo, Torino (sede della PI-ship Italiana) e Trieste e con lo Science Data Center dell’ASI.
Di grande rilievo la partecipazione di ALTEC, che ricopre il ruolo di responsabile industriale del centro italiano di elaborazione dei dati della missione, il DPCT (Data Processing Center Torino) del quale cura la progettazione, lo sviluppo e la gestione, in stretta collaborazione con l’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino e su contratto dell’ASI.
“Il lancio di Gaia è un nuovo grande successo per la scienza dell’ESA. L’obiettivo – sottolinea il Presidente dell’ASI, Enrico Saggese – è quello di fare precise e dettagliate osservazioni stereoscopiche di oltre un miliardo di oggetti che fanno parte della nostra Galassia. Dai dati provenienti dai telescopi di Gaiaci aspettiamo, quindi, risultati di particolare rilievo nel campo dell’astrometria, notevolmente migliori rispetto ai risultati ottenuti dal satellite Hipparcos”.