Secondo una ricerca pubblicata su The Journals of Gerontology: Series B l’inquinamento atmosferico, soprattutto quello causato da PM2,5 e da particolato di dimensione minore, favorirebbe il declino cognitivo negli anziani.
Come già reso noto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico, è fra le principali cause di tumori e problemi respiratori. Le due ricercatrici Jennifer Ailshire della University of Southern California a Los Angeles e Philippa Clarke della Università del Michigan hanno studiato la relazione fra inquinamento da particolato fine e declino cognitivo.
Grazie ad un grande studio che ha coinvolto 780 persone di oltre 50 anni di età le due ricercatrici sono state in grade di mettere in relazione i test cognitivi somministrati ai partecipanti con i livelli di inquinamento rilevati nelle zone in cui i partecipanti abitavano.
Secondo i dati raccolti coloro che abitavano in zone più inquinate avevano circa una volta e mezza la possibilità di sviluppare un declino cognitivo.
Il risultato della ricerca è sotto un certo punto di vista inquietante, visto che non c’è modo per il singolo cittadino di difendersi dall’inquinamento atmosferico proveniente magari da zone lontane. Il problema deve necessariamente essere risolto a livello politico riducendo le emissioni di inquinamento.
Nel frattempo sappiamo anche, aggiungono le ricercatrici, che la tecnologia ci sta già fornendo delle soluzioni per limitare le immissioni di gas nocivi in atmosfera.