I ricercatori della Oxford University si sono interrogati sui meccanismi che stanno alla base del Jet-lag, lo scompenso che non ci permette di adeguarci immediatamente ad un nuovo fuso orario quando percorriamo grandi distanze in aereo.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cell. I ricercatori hanno cercato di studiare il meccanismo deputato a regolare il nostro orologio biologico: si tratta del nucleo soprachiasmatico che si trova nell’ipotalamo ed è deputato alla regolazione dei ritmi circadiani endogeni.
La ricerca è stata condotta attraverso un esperimento in laboratorio su modelli murini. Gli scienziati hanno evidenziato quei geni che si modificano in risposta alla luce e inoltre una proteina , chiamata SIK1, che limita l’azione dei geni.
Riducendo l’effetto di questa proteina i ricercatori hanno potuto aumentare la capacità e la velocità di adattamento nei topi che regolavano molto più velocemente il proprio orologio biologico, spostato di 6 ore.
I ricercatori hanno tenuto a specificare che sono riusciti ad ottenere risultati significativi riducendo la proteina anche solo del 50/60%.
La scoperta potrebbe portare alla creazione di farmaci per sopprimere l’effetto del Jet-lag, ma non solo. L’orologio biologico sregolato è una caratteristica anche di alcuni disturbi mentali, pertanto la scoperta potrebbe essere utile anche nell’avanzamento verso la cura di tali patologie.