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Trapianto di testa: Canavero pubblica un’altra ricerca

Il dottor Canavero ha pubblicato un nuovo studio secondo il quale il trapianto di testa potrebbe diventare una realtà praticabile

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.08.2014

Torna a far parlare di sè il dottor Sergio Canavero, il neurologo che da anni lavora alla possibilità di trapiantare la testa di un uomo sul corpo di un altro. Il dottor Canavero ha pubblicato una nuova ricerca sul suo progetto sulla rivista Frontiers in Neurology.

Neuroni

Se da un lato le applicazioni di questa impresa scientifica sarebbero molteplici, basti pensare a tutti coloro che, pur lucidi mentalmente, non hanno la possibilità di muovere il corpo, e chiedono il diritto all’eutanasia, dall’altro le questioni etiche che solleva sono molteplici. Oltre al fatto che molti scienziati colleghi di Canavero sostengono che l’impresa sia impossibile da realizzare.

Ma secondo Canavero le cose non stanno così: “Si possono fondere due diversi tratti del midollo spinale. La sperimentazione sui ratti in Germania ha funzionato”. Dello stesso parere la rivista che ha pubblicato lo studio e che definisce solide le argomentazioni.

Secondo Canvero lo studio “dimostra come sia possibile fondere assieme i due monconi di midollo spinale tagliato chirurgicamente e come siano infondate le attuali conoscenze neurologiche sulle vie di trasmissione degli impulsi motori”.

La sperimentazione sui ratti condotta dal Centro Medico dell’università Heinrich-Heine di Dusseldorf, in Germania, avrebbe dimostrato che “iniettando un fusogeno fra i due monconi in cui era stato tagliato il midollo spinale – spiega – i ratti hanno recuperato pienamente l’uso degli arti”.

Secondo molti si tratta di un’ipotesi impraticabile.
Secondo il neurologo, invece, “Fantascienza è soltanto l’incompetenza di chi parla senza conoscere la materia.Io sono soltanto uno strumento spetta alla società stabilire se utilizzarlo o meno. Credo, però, che i tanti Welby che ci sono in Italia, e non solo, potrebbero avere prospettive ben diverse da quelle di chi cerca l’eutanasia a tutti i costi”.

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