Gaianews

Ftalati associati al diabete negli anziani

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 16.04.2012

plasticaC’è una connessione tra gli ftalati che si trovano nei prodotti cosmetici e nelle materie plastiche e il rischio di sviluppare il diabete tra gli anziani. Anche a fronte di un modesto aumento del livello di ftalati a cui vengono sottoposti, negli anziani il rischio di diabete è raddoppiato.

E’ questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori della Uppsala University in uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care.

“Sebbene i nostri risultati devono essere confermati in altri studi, possiamo avanzare l’ipotesi che alcune sostanze chimiche ambientali possono contribuire allo sviluppo del diabete”, dice Monica Lind, professore associato di medicina ambientale presso la Sezione di Medicina del Lavoro ed Ambientale dell’Università di Uppsala, in Svezia.

Monica e Lars Lind, professore di medicina all’Università di Uppsala, hanno analizzato le nuove informazioni tratte dal cosiddetto studio PIVUS, che copre più di mille donne e uomini della città di Uppsala con più di 70 anni.

Ai partecipanti sono stati misurati il livello di glicemia a digiuno e l’insulina. Inoltre sono state effettuate analisi per rintracciare varie tossine ambientali, comprese le sostanze che si formano quando il corpo cerca di metabolizzare i cosiddetti ftalati. La maggior parte delle persone entra in contatto quotidiano con gli ftalati quando utilizza alcuni agenti ammorbidenti che rimangono nei vestiti, oppure con l’uso di materie plastiche o di prodotti cosmetici.

Nello studio – come previsto – è risultato che il diabete era più comune tra i partecipanti che erano in sovrappeso e avevano i grassi nel sangue elevati.

Ma i ricercatori hanno anche scoperto una connessione tra i livelli ematici di alcuni ftalati e una maggiore prevalenza di diabete, anche dopo l’aggiustamento per l’obesità, grassi nel sangue, fumo, esercizio fisico e altre abitudini. Gli individui con elevati livelli di ftalati avevano un rischio quasi doppio di sviluppare il diabete rispetto a coloro che avevano livelli più bassi. Gli scienziati hanno anche scoperto che alcuni ftalati sono stati associati con la sospensione della produzione di insulina nel pancreas.

“Tuttavia, per scoprire se veramente gli ftalati sono fattori di rischio per il diabete, sono necessari ulteriori studi che possano mostrarci una associazione analoga. Oggi, oltre al presente studio, c’è solo un altro piccolo studio su donne messicane. Ma saranno necessari anche altri studi sperimentali sugli animali e in vitro per comprendere i meccanismi biologici alla base di queste connessioni”, ha detto Monica Lind.

© RIPRODUZIONE RISERVATA