Dopo la relazione del Capo del Corpo Forestale dello Stato, Cesare Patrone, in una recente audizione alla Camera, sulla contaminazione di Ogm in Friuli, Coldiretti ha diramato un comunicato in cui lancia l’allarme per un possibile disastro ambientale.
Dopo che un agricoltore, violando le norme, aveva coltivato mais OGM Mon810, il Corpo Forestale aveva avviato un’indagine per accertare la contaminazione nei campi vicini e gli eventuali danni alla fauna. Infatti questo tipo di mais OGM ha creato problemi in altri paesi in quanto produce una tossina mortale per un parassita del mais, ma potenzialmente pericolosa anche per altri organismi. Per questo dal luglio scorso e per 18 mesi il Governo aveva vietato la coltivazione di questo mais.
Cesare Patrone ha dichiarato: “Abbiamo svolto nei mesi scorsi dei campionamenti nei campi seminati a Ogm e in quelli limitrofi, sia per accertare la varietà di mais geneticamente modificato coltivata, sia al fine di verificare una possibile contaminazione ambientale”.
«Stiamo attualmente verificando l’eventuale livello di contaminazione presente a carico dei favi degli alveari adibiti alla produzione di polline e miele situati nelle zone limitrofe ai campi Ogm e in quelli coltivati con mais convenzionale», ha detto Patrone.
Ma circa il 10% dei campi limitrofi risulta contaminato dal mais Ogm.
Al coltivatore è stata comminata una sanzione amministrativa di 16mila euro ed è ora imputato per tre diversi reati.
“Stiamo andando incontro ad un vero disastro ambientale per la mancata assunzione di responsabilità nei confronti di una provocazione che secondo il Corpo Forestale dello Stato ha causato la contaminazione del 10% dei campi limitrofi a quelli coltivati Ogm in Friuli.” ha dichiarato Coldiretti.
“La situazione – sottolinea la Coldiretti – è gravissima con reale pregiudizio del valore e dell’identità del patrimonio agroalimentare non solo regionale. In ragione di ciò – continua la Coldiretti – è necessario che l’amministrazione regionale del Friuli condivida al piu’ presto un percorso comune e coordinato con i Ministeri della Salute, dell’Ambiente e dell’Agricoltura che hanno adottato il decreto anti contaminazione da Ogm, con gli enti di ricerca che ne hanno motivato la valutazione di rischio e con il Corpo forestale dello Stato che ha accertato l’avvenuta contaminazione in campo.
“Quasi otto italiani su dieci (76 per cento ), con un aumento del 14 per cento rispetto allo scorso anno, sono contrari – conclude la Coldiretti – all’utilizzo di organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura per difendere il territorio.