Quasi un terzo dei dei ragazzi tra i 7 ed i 16 anni, il 32%, è in sovrappeso e il 36,2% ha uno stile di vita sedentario. Sono questi i dati che emergono da una ricerca condotta dagli esperti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano basati su un’indagine su peso, altezza e stile di vita di 2530 bambini e adolescenti, di cui il 48,5 % erano femmine e il 51,5 % maschi. Consigliato dagli esperti l’esercizio fisico da affiancare ad una maggiore attenzione dei genitori.
“Sapevamo purtroppo che la popolazione italiana, compresi i bambini, tende all’obesità – ha commentato la dottoressa Michela Barichella, responsabile medico della Struttura di Dietetica e Nutrizione clinica degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano – ma quello che più stupisce è il dato sulla sedentarietà dei ragazzi obesi, ovvero quelli che avrebbero più bisogno di muoversi. La ricerca inoltre evidenzia che il consumo di frutta raccomandato, di almeno tre frutti al giorno, mediamente non è rispettato e le abitudini peggiori da questo punto di vista si possono purtroppo riscontrare nei bambini più piccoli e in quelli che hanno una circonferenza vita più ampia. Per questo è importante educare i genitori, in particolar modo le mamme, che normalmente organizzano le attività e la giornata alimentare dei loro figli, con particolare attenzione a pasti come colazione e merenda”.
La ricerca ha scelto bambini sia a nord che a sud, in percentuali quasi identiche. Sono stati inoltre utilizzati due metodi di misurazione. Il primo è consistito nel rapporto tra la misura della vita e l’altezza del bambino: quando questo valore è maggiore di 0,5 è indice di obesità viscerale, anche se il peso del bambino risulta essere nella norma.
Con tale misura il 32% dei ragazzi del campione aveva un indice maggiore di 0,5 e quindi un rischio metabolico più elevato rispetto ai coetanei con valori inferiori. L’ accumulo di grasso a livello addominale è risultato maggiore nei ragazzini del Sud rispetto a quelli del Nord (57,7% versus 42,3%) e nelle femmine rispetto ai maschi (51,6 % versus 48,4).
Gli stessi risultati sono emersi con il secondo metodo, che utilizza i percentili di Cole, ovvero parametri che considerano le curve di crescita: il BMI (rapporto tra il peso e quadrato dell’altezza) differenziato per sesso e fascia d’età. A partire da questa valutazione, normalmente eseguita dal pediatra, emerge la medesima percentuale: il 32% dei ragazzi presenta un peso al di sopra della normalità, e si conferma la presenza di maggior sovrappeso e obesità al sud.
I dati mostrano inoltre che i ragazzi che hanno un peso nella norma fanno più attività fisica dei coetanei sovrappeso, e che la tendenza alla sedentarietà praticamente raddoppia (36,2% contro il 16,8 dei normopeso) nei giovani con un peso in eccesso.
Ma basterebbe un po’ di attività fisica, come ricorda Claudio Maffeis, docente di Pediatria presso l’Università di Verona e componente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano. “Per migliorare o risolvere il problema è quindi importante affiancare all’alimentazione corretta una buona pratica motoria in tutti i bambini ed adolescenti” ha detto.
Il peso di bambini e adolescenti non è dunque il solo elemento da monitorare: in particolare, l’aumento di grasso a livello di girovita, importante fattore di rischio di problemi al cuore, di pressione e di grassi nel sangue, è una questione particolarmente rilevante nei più giovani, che hanno bisogno di essere seguiti e controllati, anche al fine di prevenire gravi problematiche da adulti.
Quindi i bambini sovrappeso fanno meno attività fisica rispetto a quelli con un peso nella norma; la prossima scoperta sarà forse l’acqua calda?