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Parchi, ora non bisogna richiudere l’agenda

Scritto da Renzo Moschini il 14.12.2013

La due giorni romana dedicata ai parchi e alle aree protette ha riaperto seriamente un capitolo politico, istituzionale e culturale su cui era calata da troppo tempo la tela. Il messaggio di Napolitano più chiaro non avrebbe potuto  essere; ‘La difesa dell’ambiente e della biodiversità, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la valorizzazione del paesaggio e del territorio rappresentano una sfida cui vanno date risposte urgenti nel nostro paese’.

Lago di Garda. Autore G. Boscolo

Lago di Garda. Autore G. Boscolo 

Per questo ha aggiunto il ministro Orlando ‘è necessario tornare ad una programmazione dello sviluppo che vada oltre il breve periodo, oltre i rendimenti immediati…perché c’è il rischio che la finanza speculi anche su questi beni e servizi ecosistemici’. Ecco perché ha detto Letta ‘l’Ambiente è una nostra priorità’. In altre parole questo significa che una nuova politica ambientale in grado di perseguire finalmente questi nuovi obiettivi rottamati da tempo non può essere circoscritta e ancor meno recintata dall’economia ancorchè verde.

Per una politica in grado di farsi carico di problematiche quali il dissesto idrogeologico, gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, la tutela del suolo, la protezione della biodiversità, degli ecosistemi e del  paesaggio, l’uso sostenibile delle risorse naturali, è vieppiù necessario utilizzare strumenti di gestione quali sono  le aree naturali  e, in particolare i parchi e le aree marine protette.

Ecco perché l’incontro di Roma appare importante ed è altrettanto importante che quanto proclamato e programmato ora resti in agenda. Il che significa tra l’altro rivedere innanzitutto e alla svelta i testi di  disegni legge attualmente in discussione al Senato che vanno in direzione opposta alle esigenze emerse e confermate a Roma. Ed è altrettanto urgente che il ministero dell’ambiente tornato finalmente ad occupare la scena che gli spetta  provveda a dotarsi di adeguati strumenti operativi a conferma che  più che nuove  norme urgono  maggiori competenze e capacità di proposta  e  di intervento non si limitino a mero adempimento di cavillose procedure burocratiche. 

Nelle due giornate non sono mancate le proposte, le idee, gli stimoli che finalmente hanno potuto confrontarsi grazie a questo appuntamento per anni negato. E’ tempo che tutto ciò sia messo a frutto.

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