I Chirotteri, ossia i pipistrelli, sono una delle famiglie di mammiferi più antiche e più diffuse del pianeta: i primi resti fossili di questo gruppo in nostro possesso risalgono a più di 50 milioni di anni fa, ed appare possibile che possano essere esistiti ancora più a lungo, forse persino prima dell’estinzione dei dinosauri. Sono dei sopravvissuti, in grado di adattarsi quasi a qualsiasi condizione ambientale, tranne che al tipo di avvelenamento ambientale che noi stiamo ora causando, e sono di fondamentale importanza per mantenere sotto controllo la popolazione di insetti nocivi, come zanzare e tafani, che rappresentano il nutrimento primario di buona parte delle specie di Chirotteri a noi nota. Eppure sono animali ritenuti ripugnanti, ed associati a fobie e superstizioni, in particolare quelle legate a streghe e vampiri, sebbene solo una specie vivente, il Desmodus Rotundus, is nutra di sangue umano… tuttavia è esistita un’altra specie appartenente allo stesso genere che sembra uscita dalla penna di uno scrittore di romanzi gotici: il Desmodus Draculae, noto comunemente come Vampiro Gigante.
I fossili di questa creatura sono estremamente recenti: ne sono stati trovati resti ossei ancora non del tutto mineralizzati e mischiati con altri appartenuti a ad esemplari di specie di Chirotteri ancora viventi, chiaro segno che il Vampiro Gigante si è estinto al massimo poche migliaia di anni fa. Come spesso accade con gli animali volanti le sue ossa sono leggere e cave, uno dei tanti adattamenti sviluppati per migliorare l’efficenza del volo, quindi tutto ciò che di rimane di questo inquietante mammifero sono dei frammenti, che però sono stati sufficenti a determinare che fosse significativamente più grande del Pipistrello Vampiro vivente, la cui apertura alare è di circa una quindicina di centrimetri, si stima fra il 30 ed il 50% più grande, quindi pressapoco delle dimensioni di un merlo. Che per un pipistrello, specialmente uno dalla dieta tanto pecularie, non è comunque cosa da poco.
I membri viventi del genere Desmodus sono detti vampiri per una ragione ben precisa: come quelli dei racconti gotici infatti sono parassiti che si nutrono di sangue, prediligendo quello dei grandi mammiferi, come suini e bovini, ma non disdegnando neppure quello umano. Considerando che il Vampiro Gigante deve essere esistito almeno per alcuni milion di anni prima di scomparire la ragione della sua taglia maggiorata è facile da spiegare: fino a pochi milioni di anni fa in Sud America, la sua terra natia, era ancora popolato da erbivori giganti, che dovevano essere una eccellente fonte di nutrimento, consentendo alla specie di raggiungere dimensioni ragguardevoli. I Vampiri viventi si nutrono provocando piccole ferite con i denti, e mantenendo le vittimi ignare della loro presenza grazie ad un anestetico naturale presente nella loro saliva, che ovviamente finisce in abbondanza nelle ferite mentre il pipistrello lecca il sangue dalla sua preda, la saliva ha inoltre proprietà anti-coagulanti, facilitando ancor di più il pasto del vampiro. Essendo tanto simile al suo parente vivente è ragionevole pensare che anche il Vampiro Gigante avesse abitudini ed “equipaggiamenti” dello stesso tipo, o molto simili.
Come quasi tutti i pipistrelli i Vampiri Giganti vivevano in gruppo e probabilmente si nutrivano in gruppo: il pensiero di uno stormo di queste creature intente a banchettare dei fluidi di un bradipo o di un armadillo gigante, mentre questi è completamente ignaro ed addormentato è a dir poco inquietante. Il nome “Draculae” attribuito alla specie ha certamente almeno in parte giustificato.