Si tende a pensare che i mammiferi abbiano iniziato a prosperare solo dopo la scomparsa dei dinosauri, ed è in parte vero: sicuramente non sono esistiti mammiferi di grossa taglia nel Mesozoico, per il semplice fatto che l’ecosistema poteva sostenere due comunità di animali giganti, ma i nostri antenati erano comunque molto diffusi ed ben adattati al loro ambiente, al punto da riuscire a sopravvivere alle varie estinzioni avvenute durante il Mesozoico, compresa l’ultima e più tremenda che segnerà la fine di tutti i dinosauri non-aviali. Il Didelphodon, un marsupiale, è probabilmente stato uno di questi sopravvissuti.
Il Didelphodon è vissuto in Nord America negli ultimissimi milioni di anni del periodo Cretaceo (circa fra i 70 ed i 65 milioni di anni fa): i resti di questa specie sono stati originariamente scoperti in Wyoming, ma i fossili più completi progengono dal sito noto come Hell Creek Mountain, in Colorado, famoso per essere il luogo da cui provengono anche i migliori fossili di animali quali il T-Rex ed il Triceratops, con cui questo piccolo mammifero condivideva l’habitat. Didelphodon era grande pressapoco come un opossum americano e, come lui, facente parte della famiglia dei Marsupiali, che era originariamente diffusa in buona parte del globo, anziché essere limitata quasi esclusivamente all’Australia, ma il suo aspetto ricordava più quello del moderno Diavolo Orsino, o Diavolo della Tasmania, e come lui era probabilmente quasi esclusivamente carnivoro, come suggerito anche dalla dentatura molto specializzata, adatta a strappare e spezzare anche oggetti molto duri. E’ possibile che fosse un saprofago, in grado di mangiare cartilagine e resti di carne più coriacea, che i predatori di grossa taglia tendevano ad ignorare, ed anche un razziatore di nidi. C’è anche chi ha ipotizzato che fosse un animale semi-acquatico, e che in realtà prediligesse nutrirsi di crostacei ed invertebrati dal guscio duro. Non che una possibilità escluda necessariamente l’altra.
Avendo, come già detto, la taglia di un opossum o di un grosso ratto, ci può apparire che il Didelphodon non fosse in realtà niente di speciale, ma all’epoca in cui è esistito era probabilmente uno dei mammiferi più grandi al mondo, dato che all’epoca dei dinosauri non ce n’erano di più grandi di un cane o di un gatto di oggi, dato che la competizione con i rettili non gli permetteva di inserirsi nei livelli più alti della catena alimentare: questo però con il tempo si è rivelato in realtà un vantaggio fondamentale. Mentre dinosauri, pterosauri e coccodrilli raggiungevano gradi di specializzazione sempre più alti, i nostri piccoli antenati divennero esperti nel sopravvivere e prosperare anche nei più poveri degli ambienti, diffondendosi a loro volta in modo capillare in tutto il globo, in una sorta di “invasione segreta”, ponendosi incosapevolmente nella posizione di diventare un giorno i nuovi dominatori del pianeta.
Quando i dinosauri sono definitivamente scomparsi, provati da una serie di cambiamenti climatici prima e “finiti” poi dal famigerato asteroide killer, gli unici animali in grado di sopravvivere abbastanza lungo da vedere le condizioni ambientali stabilizzarsi nuovamente furono i piccoli animali, in grado di vivere anche in ambienti inospitali, e con poco cibo. Inutile dire che questo pose i mammiferi in una posizione avvantaggiata, con solo alcune specie di piccoli rettili ed uccelli in grado di fargli la benchèminima “concorrenza”, segnando quindi la fine dell’Era Mesozoica.
E’ difficile dire se il Didelphodon sia stato uno dei mammiferi a vedere l’inizio del mondo dei mammiferi… essendo relativamente più grande della maggior parte dei suoi “parenti”, e forse più specializzato della maggiorparte di loro, potrebbe anche essersi estinto assieme ai dinosauri. E purtroppo, anche se così non fosse stato, i Marsupiali non hanno avuto vita facile anche nel successivo Cenozoico, essendo quasi completamente spazzati via dai mammiferi Placentati, nostri antenati.