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Italiani nel food

Scritto da Maria Rosa Pantè il 10.11.2014

A questo link potete trovare il breve video della BCE (se non sapete cos’è arrangiatevi e imparate http://lmgtfy.com/?q=bce a cercare le cose…. sono dura? Leggete il seguito e capirete perché) in cui si presentano i nuovi 10 euro.

Si mostrano diverse situazioni in cui 10 euro fanno comodo (non l’80 renziamo siamo al 10 eurotedescofinnico del rigore): c’è il giovane al primo appuntamento, l’anziano che pesca, il ragazzo col padre che gioca a basket, il bambino col salvadanaio, la signora che fa sport avventura e una giovane, l’unica di lingua italiana, l’unica che lavora e fa la cameriera.

Ora a essere un po’ pignoli il messaggio che potrebbe passare è vario, ne elenco alcune possibilità:

  1. altro che lazzaroni, l’Italia è l’unico paese dove si lavora (vedi pensionati forneriani più vecchi d’Europa);
  2. gli Italiani giovani se vogliono guadagnare qualcosa (una mancia ed è già tanto) devono andare all’estero;
  3. la donna italiana o diventa primo direttore del CERN (grande Fabiola Gianotti) o fa la cameriera, anche se  probabilmente laureata;
  4. l’italiano comune lo si vede bene nell’ambito del food (non foot attenzione), la moda, l’arte, la scienza, la poesia, lo sport… sono casi incidentali, il caso tipico di italiano è chi ti scodella la pizza o addirittra l’espresso. Il cameriere, ça va sans dire (per essere europei);
  5. è una vile mistificazione dei fatti? Non del tutto, infatti una gran parte degli studenti italiani frequenta alle scuole superiori gli istituti alberghieri. Delle due l’una: sono gli Italiani ad avere ispirato il video? Oppure gli Italiani sono tanto europeisti da accettare di camerierarsi in toto? (Con tutto il rispetto per i camerieri, lavoro difficile e mal considerato. Un po’ come il lavoro dei docenti).

L’accenno ai docenti non è polemico, forse un po’, ma permette alla sottoscritta di chiudere levandosi un po’ sopra i tavolini del bar e ben al di sopra delle teste sonanti eurocentrate dei signori di BCE, Trojka, FMI e affini.

Nel 1950 uno dei nostri più illustri costituzionalisti, Pietro Calamandrei, tenne un discorso in difesa della scuola pubblica tutto da leggere io riporto qui solo una frase illuminante:

A questo deve servire la democrazia, permettere ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità. Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perché solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali.

Dunque ragazzi ribellatevi concretamente all’idea dell’Europa e di chi vi vuole tutti camerieri, iscrivetevi al Classico e diventate tutti un po’ Dante, Leonardo, Galilei, Monteverdi, Michelangelo, Gramsci, S. Francesco, S. Chiara, Montessori, Hack, Gianotti tanto per fare qualche nome di italiano che ha tentato carriere diverse dal food.

Nonostante l’idea di Europa sia molto italiana (vedi Manifesto di Ventotene http://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_di_Ventotene) oggi l’Europa mi sta un po’ stretta.

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