Dopo i troppi silenzi e anche talune pessime sortite anche in parlamento –vedi i parchi- il Pd a Milano ne discute in un incontro nazionale. Si parlerà di progetti per una nuova qualità della vita e di fauna selvatica proprietà comune. Insomma ambientalista, agricolo e venatorio tre mondi riuniti intorno a un tavolo. E’ innegabile che si tratta di una bella fetta della torta ambientale che rischia qualche scivolata perché incalzata da una cronaca che in queste settimane ha fatto dei cinghiali quasi un fenomeno con effetti simili a quella degli sbarchi dei migranti. Certo che la biodiversità come le attività agricole non possono far finta di niente. Ma mi ha colpito che nell’articolo di presentazione non vi sia alcun cenno alle coste, alla condizione delle acque marine alle prese peraltro con nuove trivellazioni e specie ittiche in crisi come ci ricorda puntualmente l’unione europea. Silenzio tanto più strano perché al senato si discute della gestione delle coste e del ruolo delle aree protette marine da cui dovrebbero essere espulse le regioni per ricondurre tutto esclusivamente al ministero dell’ambiente. L’idea di partenza di questo tavolo è che una nuova concezione dell’ambiente possa essere volano per lo sviluppo. Ma questo volano come ci ricorda da tempo anche la Corte dei conti deve contare sulla pianificazione ambientale a partire dai piani dei parchi che gran parte dei parchi nazionali non hanno. Speriamo che a Milano qualcuno se lo ricordi.
Renzo Moschini