In questi giorni, mentre nel Nord Africa vi è una forte spinta verso la democratizzazione nell’Africa Centrale e in Sud Africa permangono gli squilibri sociali e territoriali che hanno origini storiche nel colonialismo.
Nel 2000 la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite ha posto degli importanti obiettivi di sviluppo che hanno impegnato la comunità internazionale al raggiungimento di traguardi concreti, quali lo sviluppo e la riduzione della povertà entro il 2015. L’ obiettivo fondamentale è quello che si prefigge di promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne, essendo questo un prerequisito essenziale per la realizzazione della giustizia sociale, dello sviluppo e della pace e, quindi, per il conseguimento degli altri obiettivi.
Ma altrettanto essenziale è la condizione socio economica in specie quella sanitaria, sintomo di progresso e di sviluppo di un Paese. Nonostante gli importanti progressi compiuti in questo campo, infatti, la disuguaglianza tra i sessi continua ad esistere.
Le donne sono fortemente discriminate a tutti i livelli e hanno limitate possibilità di accesso all’istruzione, all’informazione, alle risorse e ai servizi, subendo, spesso, violenze e abusi di ogni tipo, ed anche se in genere è aumentato il tasso in percentuale (+ 2%) delle donne che fanno ricorso alla prassi della profilassi antiretrovirale resta più elevato (+ 15,67% in media nel mondo e + 38,71% nei paesi dell’Africa Sub Sahariana ) il tasso di mortalità (insieme a quello infantile ) rispetto al genere maschile.
Inoltre, i bambini nell’Africa Sub Sahariana hanno necessità di cure che hanno costi per noi irrisori e per loro invece sono un ostacolo insormontabile, come il coromaximitolo, che ha un costo giornaliero di 3centesimi di dollaro e di cui necessitano 4 milioni di bambini per un costo stimato intorno ai 37,66 milioni di euro.
E mentre il Senegal, il Sudafrica e in parte il Congo incrementano la percentuale di Pil destinata al miglioramento delle condizioni di vita la Nigeria in seguito agli accesi contrasti interni tra fondamentalismo islamico e cattolici ha tagliato i soldi ( passando dal 4,5% allo 0,5% di Pil, tralatro per cifre di Pil già di per se modeste ) per investirli in armamenti e munizioni acquisite da industrie belliche italiane, russe, americane per la stragrande maggioranza, inoltre il Presidente Goodluck Jonathan ha promesso il pugno duro contro i profeti islamici al fine di fare acquisire autorevolezza alla Nazione per mezzo di libere elezioni.
I bambini ammalati di HIV hanno negli ultimi anni visto un crescita in media del numero dei casi, nonostante un lieve aumento delle tecniche di prevenzione della diffusione dell’HIV assunte al fine di combattere la malattia mortale. Il numero totale di bambini ammalatidi HIV nel 2010 si attestava intorno a circa 18,445 milioni di bambini di cui il 98.67% ( 18,2 milioni ca.) nei paesi dell’Africa Sub Sahariana, e un rilevante 0,76% nell Asia meridionale ( Vietnam, Laos, e Thailandia la fanno da padrone con 138 mila casi su 140 mila), per il restante 0,5% vi è un allocazione sparsa tra i Paesi in via di sviluppo come i paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ed i paesi sviluppati.