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Più di 30 minatori della Lonmin uccisi in Sudafrica dalla Polizia

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 17.08.2012


Più di trenta minatori sono stati uccisi e molti sono stati feriti ieri in Sudafrica, a Marikana, nel nord-ovest del Paese. I minatori che lavorano per la Lonmin, una multinazionale che estrae platino, chiedevano un aumento dello stipendio e protestavano da una settimana. Le implicazioni dell’evento sono mondiali. Se gli investimenti nel comprato minerario africano non saranno più convenienti, gli investitori ritireranno i loro finanaziamenti da un paese che è in gravi difficoltà economiche, con una disoccupazione che tocca il 25%.

Ieri è esplosa la violenza a Marikana e 30 dei minatori, 36 secondo le fonti del sindacato, che stavano protestando per una umento di stipendio,  sono stati uccisi dalla polizia che tentava di contenere i manifestanti. Dalle immagini di un video on line, pubblicato da eNCA si vede che i poliziotti avevano lanciato lacrimogeni e nella cortina di fumo si sentono partire i colpi dei mitra. Quando la cortina si dissolve appaiono i corpi a terra senza vita.

ATTENZIONE: QUESTO VIDEO CONTIENE IMMAGINI CHE POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA’

La polizia dichiara di aver dovuto sparare per difendersi in quanto i minatori erano armati.
“La polizia sudafricana è stata brutalmente attaccata dal gruppo, che aveva una varietà di armi, incluse le armi da fuoco”, ha detto il capitano Dennis Adriao.
“La polizia, al fine di proteggere la propria vita e per legittima difesa, è stata costretta ad attaccare il gruppo con la forza.”
Adriao ha detto che l’episodio è avvenuto dopo numerosi tentativi in cui i poliziotti hanno tentato di disperdere gruppi illegali pesantemente armati nelle colline intorno alla miniera

La scena del crimine che copriva una vasta area è stata gestita da alti funzionari dell’Independent Police Investigative Directorate (IPID) e supportata da un team di esperti detective ed esperti di medicina legale, ha detto.

“La polizia ha fatto tutto il possibile … ma i minatori hanno detto che non se ne se sarebbero andati e che erano pronti a combattere”, ha detto in un’intervista a Radio 702 Talk il Capo della Polizia Nathi Mthethwa.

In una dichiarazione, il presidente della Lonmin Roger Phillimore ha detto: “Stiamo trattando gli sviluppi sulle operazioni di polizia con la massima serietà.

“E’ ovvio che sentiamo un profondo rammarico per la perdita delle vite in quella che è chiaramente una questione di ordine pubblico, piuttosto che di rapporti di lavoro”.

Ieri il presidente Jacob Zuma si è detto “scioccato e costernato per questa violenza senza senso”.

Gideon du Plessis, segretario generale del  sindacato del Sud Africa Solidarnosc, ha detto che il paese subirà ingenti perdite a causa degli scontri nella miniera.
“La reputazione del Sud Africa come destinazione stabile di investimento è influenzata negativamente dalla violenza, non solo nel settore del platino, ma in generale”, ha detto.

La società  aveva dichiarato che a causa dello sciopero  sarà improbabile raggiungere il suo obiettivo di produzione per l’intero anno.

Non sembra quindi che per i minatori ci siano molte possibilità. Il Sudafrica ha l’80% delle risorse mondiali di platino. Ma il costo del lavoro dell’energia si è molto alzato e se per gli investitori non è conveniente investire nell’estrazione non lo faranno. E in Sudafrica la disoccupazione è forte, quasi il 25%.

E gli analisti ritengono che questa protesta potrebbe allargarsi ad altre miniere. Gli analisti dicono anche che il nervosismo degli investitori potrebbe contagiare anche altri reparti come quello dell’oro.

Chris Hart capo economista dell’Investment Solutions ha dichiarato a  fin24 che la causa di questa situazione sono i sindacati che fanno queste operazioni per acquistare visibilità. Secondo l’economista è giusto che i lavoratori abbiano la possibilitò di chiedere, ma se questa richiesta non può essere corrisposta allora è solo esibizionismo politico.

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