Il Quinto Conto Energia è (decreto) legge. Ad annunciarlo nella tarda mattinata di ieri i ministri dello Sviluppo economico Corrado Passera, dell’Ambiente Corrado Clini e dell’Agricoltura Mario Catania. A questo punto si tratterà di ratificarlo in parlamento, dopo che il Capo dello Stato ha accettato di buon grado visti i requisiti di necessità e urgenza del decreto, che arriva quando ormai i soldi dell’anno 2011 sono praticamente finiti.
Le novità di questa quinta edizione sono molte, e si tratta di tagli naturalmente, ma non solo. Il cosidetto Quinto Conto Energia si allarga a regolare anche le fonti di energia rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas). Ci sarà l’incentivazione anche di centrali solari a concentrazione, quelle sognate da Rubbia nel Sud Italia al posto del nucleare.
Secondo il Ministero dello sviluppo economico, il nuovo regime permetterà di raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili attraverso una crescita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e con forti ricadute sull’economia italiana tale da ridurre l’impatto sulle bollette di cittadini e imprese.
I Decreti – continua il comunicato del ministero – pongono le basi per uno sviluppo ordinato e sostenibile delle energie rinnovabili, allineando gli incentivi ai livelli europei e adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato delle tecnologie (calati radicalmente nel corso degli ultimi anni). Si introduce inoltre un sistema di controllo e governo dei volumi installati e della relativa spesa complessiva (aste per impianti grandi e registri per impianti di taglia media).
Il decreto sostanzialmente si allinea con le previsioni della precedente normativa, ed entrerà in vigore 45 giorni dopo il superamento – ci siamo quasi — della soglia di 6 miliardi di incentivi per il fotovoltaico, e il 1 gennaio 2013 per il non fotovoltaico, per il quale è previsto comunque un periodo transitorio di 4 mesi.
In attesa delle reazioni a caldo delle categorie interessate, i ministri nel comunicato congiunto parlano di un “lavoro portato avanti nelle scorse settimane con importanti modifiche migliorative dei suggerimenti di Associazioni di categoria”, oltre che da parte dell’Autorità per l’Energia e della Conferenza Unificata.
“Con i due decreti firmati oggi – hanno dichiarato i ministri Catania, Clini e Passera – viene introdotto un sistema di incentivi moderno, sostenibile ed equo. L’energia rinnovabile è un pilastro fondamentale della nostra strategia, ed è per questo essenziale supportarla in modo efficace, favorendo le fonti che possono sviluppare una filiera produttiva nazionale, senza generare dannose competizioni con la produzione alimentare. Allo stesso tempo, con questi decreti si pone un freno alla crescita dei costi energetici per i cittadini e le imprese. La sostenibilità economica e ambientale sono i due cardini della strategia energetica del Paese” concludono i tre ministri.
Ci sarà un ampliamento del budget di spesa, per un totale di mezzo miliardo di euro annui – pari a ulteriori 10 miliardi di euro di spesa su 20 anni – suddivisi tra fotovoltaico (200 milioni) e non-fotovoltaico (300 milioni).
Inoltre ci sarà una forte semplificazione delle procedure per l’iscrizione ai registri, l’innalzamento delle soglie di accesso ai registri per tutte le categorie rilevanti, un premio per gli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture in amianto e per quelli con preponderante uso di componenti europei, un incremento degli incentivi per alcune specifiche tecnologie che presentano una forte ricaduta sulla filiera nazionale come geotermico innovativo, fotovoltaico a concentrazione e innovativo, una rimodulazione dei termini di pagamento dei certificati verdi e la conferma della priorità di accesso al registro per gli impianti realizzati dalle aziende agricole.