Questa settimana torniamo a parlare di dinosauri veri e propri, con questo interessante erbivoro. Vissuto circa 70 milioni di anni fa nell’America del Nord, l’Acheulosauro era un Ceratopside (ossia un dinosauro dotato di becco e corna, come il Triceratopo) decisamente difficile da confondere con i suoi altri “parenti”: lungo 4-5 metri, pressapoco la taglia di un rinoceronte, e con una testa lunga quasi un metro e mezzo, era uno dei pochissimi dinosauri cornuti americani… apparentemente privi di corna.
Analogamente al più famoso Pachyrinosaurus, con cui si ritiene sia imparentato, l’Acheulosauro non aveva grandi corna sopra gli occhi o vicino al becco, ma solo un curioso “bulbo” osseo in mezzo al muso ed un paio di di spuntoni sullo “scudo” che, come in tutti i dinosauri della sua famiglia, partiva dalla sua nuca. Il motivo di questa configurazione bizzarra è tutt’ora molto discusso: non tutti infatti credono che i Ceratopsidi fossero i “combattenti” che siamo abituati a vedere nei film.
Gli studiosi che ritengono che i Ceratopsidi usassero le loro corna e spuntoni per difesa sostengono che il “bulbo” dell’Acheulosauro fosse solo il punto d’appoggio di un corno come quello dei rinoceronti, composto di cheratina (la sostanza che forma anche le nostre unghie) o di una proteina simile, che quasi mai lascia tracce fossili chiare e durature, ma c’è anche chi invece ritiene che le “armi” dei dinosauri cornuti fossero solo utilizzate come difese passive o per mettersi in mostra, e semplicemente che le forme diverse del cranio dell’Acheulosauro aiutassero i membri della specie a riconoscersi fra loro, in un’epoca in cui ancora i Ceratopsidi erano molto diffusi e molto diversificati. L’illustrazione in questo articolo si rifà a questa seconda ipotesi.
In generale, anche se l’aspetto dei dinosauri cornuti quali l’Acheulosauro ci fa immediatamente pensare al rinoceronte, si trattava in realtà di animali che conducevano uno stile di vita più simile a quello degli Ungulati (i mammiferi erbivori dotati di zoccoli): è accertato ad esempio che alcune specie, analogamente agli Gnu africani, si radunassero in branchi di centinaia o migliaia di individui per compiere lunghe migrazioni stagionali, coprendo distanze di diverse migliaia di chilometri, giungendo persino oltre il circolo polare artico.
Una delle cose che quasi certamente NON avevano in comune con bovini ed equini era la dieta: il grande becco dell’Acheulosauro e degli altri Ceratopsidi indica chiaramente che si tratti di animali in grado di nutrirsi non solo di fiori ed erba (l’erba vera e propria in effetti non esisteva ancora all’epoca dei dinosauri!) ma anche di alimenti molto più coriacei, come corteccia, felci e frutta dal guscio duro. La potenza del morso di questi animali doveva essere davvero notevole, considerando che si trattava di erbivori: i muscoli della bocca si attaccavano al grande scudo nucale, sviluppando una forza paragonabile a quella di tiranti industriali.
L’Acheulosauro era tutto sommato un rappresentante della sua famiglia abbastanza piccolo: il già citato Pachyrinosaurus, suo analogo, era grande quasi il doppio di lui, ma questo forse era un vantaggio, dato che la sua corporatura più “minuta” probabilmente gli permetteva di spostarsi con maggior facilità in ambienti dove la vegetazione era molto fitta, ed al tempo stesso sicuramente non era costretto a mangiare tanto quanto i suoi “cugini” più grossi. Come quasi tutti i rappresentanti della sua famiglia, comunque, si estinse alcuni milioni di anni prima della fine dell’era dei dinosauri: solo il triceratopo e pochissime altre varietà di dinosauri cornuti erano ancora in circolazione all’epoca.