Sentiamo spesso dire nei documentari che i dinosauri sono vissuti in ogni angolo del globo, ma essendo ancora abituati a pensarli come gigantesche “lucertole” bipedi, restiamo stupiti da alcuni ritrovamenti effettuati a latitudini estreme. E’ il caso ad esempio dell’animale che vedremo oggi: il Crilofosauro, ritrovato nientemeno che in cima ad una montagna in Antartide!
Il Crilofosauro era un antico dinosauro carnivoro vissuto all’inizio del periodo Giurassico, circa 200 milioni di anni fa: se ne conosce al momento un solo fossile, vista l’ovvia difficoltà legata alla ricerca di fossili nelle regioni polari, piuttosto incompleto, ma comunque in sufficiente stato di conservazione da darci una buona idea dell’aspetto dell’animale. Lungo circa sei metri ed alto due era un predatore slanciato ed agile, e pur essendo ben lontano dalla stazza poi raggiunta dai dinosauri carnivori vissuti dopo di lui, all’epoca in cui questo predatore si aggirava per il mondo non c’erano ancora molti erbivori giganti e la sua taglia lo rendeva comunque uno degli animali più grossi che si aggiravano nel suo territorio. Come molte Teropodi primitivi era dotato di una cresta ossea dalla forma curiosa: quella del Criolofosauro sembrava uno strano “ciuffo” o ricciolo che gli ha fatto guadagnare il soprannome di “Elvis-sauro”. Troppo leggera e fragile per avere qualsivoglia funzione offensiva era quasi certamente relegata ad una funzione di display, e veniva esibita in rituali come il corteggiamento.
Vista la scarsità di resti fossili, la classificazione del Criolofosauro è incerta: le dimensioni e le forme del corpo lo avvicinano a carnivori primitivi quali il più famoso Dilofosauro, ma la forma della testa in passato ha portato anche ad ipotizzare che sia un remoto antenato di predatori quali l’Allosauro, sebbene questa teoria sia al momento quella meno condivisa. E’ difficile che questa controversia venga risolta a meno che non si recuperino resti fossili più completi, in particolare del cranio.
L’Antartide all’epoca del Crilofosauro era molto diverso da come lo conosciamo: il super-continente Pangea si era da poco frammentato e la massa di terra che sarebbe diventata l’Antartide non era ancora così al Sud come lo è ora. Le temperature tuttavia dovevano scendere notevolmente anche allora, almeno per alcuni mesi l’anno, ed è ragionevole pensare che questo dinosauro fosse abituato a vedere la neve, e che si aggirasse in foreste e pianure di tipo temperato, piuttosto che in un ambiente simile alla giungla, come siamo invece abituati a pensare che facessero tutti i dinosauri. Viste le temperature relativamente basse con cui si trovava ad avere a che fare è possibile che il Crilofosauro fosse coperto in parte o del tutto da proto-piume simili a peli, che lo aiutavano a mantenersi caldo: sappiamo infatti quasi per certo che tali strutture si sono sviluppate nei dinosauri Teropodi fra la fine del Triassico e l’inizio del Giurassico, quello che è ancora da scoprire è se fossero già presenti nei carnivori più primitivi, o se si siano originate nei primi predatori più avanzati. Di certo è facile immaginare che questi animali, che vivevano in territori dove le temperature si abbassavano quasi sotto lo zero, avessero bisogno di un qualche sistema per la conservazione del calore nei periodi più freddi dell’anno, quindi anche se al momento non è dimostrabile la presenza di piumaggio nel Crilofosauro, è sicuramente possibile che ne fosse dotato, ammesso che tale adattamento si fosse già presentato nei suoi antenati del Triassico.