In fiamme il centro di recupero delle tartarughe marine a Linosa. L’incendio è doloso, ma il Centro turistico Studentesco (CTS) che gestisce la struttura, e le autorità con in prima linea il sindaco di Lampedusa e Linosa, sono già impegnate nel progetto per rimettere in funzione la struttura attraverso una raccolta di fondi.
Un gesto davvero scellerato quello che ha portato ignoti a incendiare ieri mattina il Centro di Recupero Tartarughe Marine, un vero e proprio ospedale specializzato nella cura di questi animali, gestito dal CTS. Le fiamme hanno distrutto gran parte dell’attrezzatura e, fortunatamente, all’interno non vi erano persone e tartarughe in degenza.
La tartarughe Caretta caretta sono in via di estinzione e a Linosa, sulla spiaggia della Pozzolana di Ponente, esiste uno degli ultimi siti di nidificazione. Da cosa sono minacciate le tartarughe? Dalla pesca intensiva, dagli impatti con le imbarcazioni e dall’inquinamento: infatti le tartarughe scambiano i sacchetti di plastica per le meduse di cui sono ghiotte e rischiano seriamente di rimanere soffocate se non vengono soccorse per tempo.Si parla di una stima di circa 60.000 tartarughe marine che vengono catturate accidentalmente ogni anno nel Mediterraneo durante le operazioni di pesca professionale. Di queste più di 10.000 solo in Italia con una mortalità degli animali che va dal 10 al 50%.
Il Centro incendiato ha salvato fino ad ora 1000 esemplari di tartarughe. Il CTS, costituito nel 1995, per creare il centro e dotarsi di attrezzature idonee si è avvalso di finanziamenti europei.
Nel 2004 un ulteriore progetto Life, denominato “Del.Ta”, promosso dal Settore Conservazione natura del CTS che attualmente gestisce il Centro di Linosa, ha consentito tra l’altro di iniziare la sperimentazione di attrezzi da pesca a basso impatto, ideati per ridurre il numero delle catture accidentali delle tartarughe marine.
“Sono decine le mamme tartaruga che in questi anni, grazie all’assistenza dei biologi e dei volontari di CTS e dell’associazione Hydrosphera, hanno potuto deporre le proprie uova in tranquillità e migliaia i piccoli che hanno preso il largo sotto la protezione dei volontari”, spiegano dal Centro il una nota. Ma nel rogo sono andate distrutte attrezzature medico veterinarie e tecnico scientifiche necessarie per lo svolgimento delle attività per un valore di 50mila euro.
“Ci rivolgiamo alla Regione Sicilia e al Ministero dell’Ambiente – dichiara Stefano Di Marco Vice Presidente Nazionale di CTS – a cui chiediamo di venirci in soccorso per la ricostruzione dandoci un sostegno per rimettere subito in funzione il Centro . E’ un duro colpo per questa struttura ma soprattutto per le tartarughe che con l’avvicinarsi della stagione estiva rimangono spesso vittime di catture accidentali e di collisiione con imbarcazioni da diporto. Non ci lasciamo certo intimidire da questi vigliacchi. Ricostruiremo il luogo che da tanti anni aiuta le tartarughe marine a riprendere il mare restituendolo anche agli abitanti di Linosa che hanno sempre collaborato con entusiasmo.
Il sindaco di Lampedusa e Linosa Giusy Nicolini rilancia subito il progetto per recuperare al più presto al completa funzionalità del centro attraverso una raccolta fondi. “Saremo al fianco di CTS e di Hydrosphera per ripristinare le attività di recupero nel più breve tempo possibile. E’ un duro colpo non solo per le tartarughe ma per l’immagine di Linosa e dei suoi abitanti che hanno costruito la propria identità sull’isola proprio sulla tartaruga che ogni anno richiama migliaia di visitatori a sostegno anche dell’economia locale.”
Appello accorato a tutti quelli che hanno a cuore le tartarughe marine attraverso una donazione:
Banca Prossima
IBAN IT5960335901600100000009530
Causale: ricostruzione centro recupero Linosa
Oppure tramite l’adozione simbolica di Martina: http://associazione.cts.it/