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Stretto di Bering: si sciolgono i ghiacci e le balene sono minacciate
da navi e prospezioni per gas e petrolio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.02.2014

Con lo scioglimento dei ghiacci in alcune stagioni in cui prima erano di impedimento, lo stretto di Bering sta diventando un luogo strategico per i trasporti commerciali. A farne le spese, però, sono i cetacei che sono stati rilevati da un team di scienziati, grazie a registrazioni sonore delle loro comunicazioni. Gli impatti fra le navi e i cetacei sono una grande minaccia per questi animali e gli scienziati chiedono che sia almeno obbligatorio viaggiare a velocità ridotte. Non perchè questo implicherebbe un diverso comportamento delle compagnie che creano traffico in quell’area, ma gli scienziati si chiedono ora se questa accresciuta presenza delle balene nell’area sia dovuta ad un aumento della popolazione di balene oppure se sia solo conseguenza dei cambiamenti climatici.

Gli scienziati della University of Washington hanno studiato il passaggio dei cetacei nello stretto di Bering grazie a microfoni subacquei che registrano i suoni delle balene. Su un periodo di tre anni gli scienziati hanno rilevato un passaggio crescente di cetacei nell’area.

Megattera in Alaska Wikimedia / Gillfoto

Megattera in Alaska Wikimedia / Gillfoto

Sono state rilevate beluga e balenidi che migrano stagionalmente attraverso la regione dall’Artico verso sud per svernare nel mare di Bering. Sono state rilevate in gran numero anche megattere sub artiche, balenottere comuni e orche che viaggiano verso nord attraverso lo stretto di Bering alla ricerca di cibo.

“Non è particolarmente sorprendente per quelli di noi che lavorano nella regione artica”, ha detto Kate Stafford  che ha condotto la ricerca. “I mari artici stanno cambiando.Stiamo vedendo e registrando più specie, più a nord, più spesso. E questa è una tendenza che è destinata a continuare”.

“Questi animali stanno espandendo il loro areale”, ha detto Stafford. “Stanno approfittando di alcune regioni in stagioni che prima non potevano abitare.”

Ma anche le navi stanno approfittando dei cambiamenti climatici e questo crea una grande minaccia per le balene.

“I mammiferi marini si basano principalmente sul suono per navigare, trovare cibo e trovare i compagni”, ha detto Stafford. “Se aumentiamo il livello del suono dell’ambiente, questo ha il potenziale di ridurre la portata di comunicazione dei cetacei e di tutti i mammiferi marini”.

Oltre all’impatto con le navi anche le prospezioni e le perforazioni per il gas e il petrolio rappresentano una minaccia.

“Le zone artiche stanno cambiando”, ha detto Stafford. “Stanno diventando sempre più accoglienti per le specie sub-artiche e noi non sappiamo che impatto avrà sulle balene artiche. Ci sarà competizione per il cibo e per l’habitat? Saranno concorrenti per lo spazio acustico? Noi non lo sappiamo.”

Gli scienziati chiedono ora che almeno la velocità delle navi sia obbligatoriamente bassa, in modo da ridurre gli impatti con le balene. Inoltre le rotte migratorie degli animali saranno studiate chiedendo alle navi di evitare zone particolarmente percorse dai cetacei in alcuni periodi.

Per gli scienziati resta ora da chiarire se si tratti di un fenomeno di aumento della popolazione che sta riacquistando il suo habitat oppure di un fenomeno dovuto esclusivamente ai cambiamenti climatici.

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