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Ci mancava la slow Medicina

Scritto da Maria Rosa Pantè il 28.05.2012

Io sono sempre di corsa, come tutti. Sono sempre stata veloce in ogni cosa: nel decidere, nel mangiare, nel parlare. Sono come mio padre.

Sono veloce ma non amo la velocità. Non mi piace correre in auto, non tollero gli spot televisivi, amo attività lente come la poesia.

Ammiro i gatti perché sanno essere veloci quando serve e il resto del tempo sono lenti, nel loro modo elegante e unico.

Come ho detto mangio di corsa e mi è capitato tra capo e collo Slow Food.

Mi ammalo anche di corsa e di corsa voglio guarire. Mi impasticco senza ritegno pur di stare meglio. Farei analisi a ogni cambio di stagione. Purché analisi non invasive. Sono sempre a indagare quali sintomi presenta il mio fisico, delle volte ho un sovraccarico dei sintomi più improbabili, sono un bugiardino vivente. In genere assumo farmaci e so con certezza che ne subirò tutti gli effetti collaterali. In sostanza voglio sapere cosa ho e anche cosa potrei avere e cosa ancora non ho, ma non si sa mai…

E vorrei curare, prevenire curando, curare all’inverosimile.

Ma tra capo e collo mi son capitate alcune cose.

Prima di tutto sono ipertiroidea, anzi, come dice la mia dottoressa ho una tiroide anarchica (come me del resto). E dunque quello che era un mio desiderio: fare analisi a ripetizione, è diventata una triste e noiosa realtà. Preferirei non indagare ora, preferirei che tutto andasse a posto così naturalmente senza troppa chimica.

Invece mi devo curare, anzi addirittura curare in modo pesante per prevenire possibili gravi complicazioni. Che però ancora non ho.

Allora ho deciso di aspettare, di cercare altre strade. Ho deciso di lasciare un po’ andare, di rallentare.
E tra capo e collo mi è capitata anche la slow medicine.

Se visitate il sito http://www.slowmedicine.it/medicina_slow.htm, trovare queste indicazioni: una medicina “Sobria, Rispettosa, Giusta” Per una cura appropriata, sostenibile, equa, attenta alla persona e all’ambiente.

Ed eccoci qui. Curare l’incurabile? Curare quello che si teme? Curare prima che qualcosa avvenga è giusto? O è meglio in certe situazioni aspettare. Fermarsi un momento e capire? Io sono nella fase dell’attesa, certo della vigile attesa, cerco di capire cosa sia meglio per me. Rallento.

Quanto alla sobrietà è qualità che mi è sempre piaciuta, nonostante l’abuso che se n’è fatto in riferimento a Monti e al suo governo.

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