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Aree protette marine a serio rischio

Scritto da Renzo Moschini il 14.10.2011

Quelli di Greenpeace avevano  appena fatto in tempo a spogliarsi dopo aver manifestato  a Genova vestiti da balene in difesa del santuario dei cetacei santuario, che da Roma viene la notizia che le aree protette marine di fatto chiuderanno i battenti. Il taglio orizzontale  previsto per il Ministero dell’Ambiente infatti non consentirà, specie  dopo i  drastici tagli precedenti, di finanziare le  30 aree protette marine che  già in stato preagonico  ora passeranno a miglior vita.

E così anche tutta una serie di impegni assunti  dal nostro paese sul piano comunitario e internazionale specialmente in riferimento al Mediterraneo che già ci vedeva inadempienti e comunque in grave  ritardo potranno andare a farsi benedire. Ora il ministro Prestigiacomo minaccia fuochi e fiamme avendo …scoperto che il governo è contro l’ambiente. Pensa te!
Ma questa vicenda oltre che scandalosa e anche incredibile per come è stata gestita nell’ultimo anno. Si cominciò al Senato con una proposta di legge sulle aree protette marine che -si disse- doveva finalmente rimediare a questa grave crisi. Poi si scoprì che il rimedio era quello di tagliare del tutto fuori le regioni e gli enti locali per ricondurle interamente e unicamente nel porto sicuro del ministero. Poi si sono  fatte consultazioni in larga misura di comodo che su questo punto non hanno registrato critiche e osservazioni.

E quando qualcuno si era illuso che le cose alla chetichella  sarebbero poco gloriosamente  arrivate  in porto è  cominciata invece la perdita dei pezzi. Il sigillo finale è che partiti-imbrogliando- con l’intenzione di rilanciare le aree protette marine la vicenda si chiude con la loro definitiva cancellazione.
C’è solo da sperare che questo epilogo drammatico e vergognoso insegni qualcosa a chi si è fatto infinocchiare  ed è stato ‘fiducioso’ ad un gioco sporco e che tale era fin dal principio.
Renzo Moschini

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