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I cacciatori firmano protocollo a favore dell’orso marsicano

Protocollo di intesa per l'orso marsicano, formazione e pratiche venatorie meno impattanti

Scritto da Marta Gaia Sperandii il 03.06.2014

Anche i cacciatori scendono in campo per tutelare l’orso l’orso marsicano, impegnandosi d’ora in poi a minimizzare gli impatti connessi alla pratica venatoria.

La notizia arriva dal Ministero dell’Ambiente, che assieme ad Ispra, Federazione Italiana della Caccia, Associazione Libera Caccia, Enalcaccia, Anuu Migratoristi ed Arci Caccia ha siglato lo scorso 28 maggio un protocollo d’intesa in linea con il Piano d’Azione per la tutela dell’orso marsicano (il PATOM).

orso e caccia

I contenuti del PATOM, assieme ad altri documenti riguardanti la tutela della specie ed al testo integrale del recentissimo “Protocollo per la tutela dell’Orso bruno marsicano e il miglioramento della gestione venatoria 2014-2018”, sono disponibili online, riuniti in una pagina che il Ministero ha appositamente creato per la conservazione di questa specie, attualmente gravemente minacciata di estinzione.

Obiettivo dell’accordo, l’implementazione di un programma condiviso di buone pratiche di gestione venatoria, che prevede, in parallelo, formazione dei cacciatori sulle corrette modalità di gestione delle specie di interesse venatorio ed informazione sulle criticità di conservazione dell’Orso bruno marsicano.

“Con questo protocollo – ha commentato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – facciamo tutti un altro passo in avanti nel percorso avviato per la tutela dell’Orso marsicano. Ogni istituzione e ogni gruppo d’interesse ha il dovere di concorrere alla difesa di questo straordinario simbolo della biodiversità italiana. Oggi mi sembra si sia dato un segnale significativo in questo senso”.

I punti salienti rispetto ai quali si è raggiunto l’accordo sono numerosi. Intanto l’importanza, per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione, di partire da una adeguata base conoscitiva, da realizzarsi mediante la stesura di una cartografia aggiornata di presenza della specie.

Particolarmente significative sono poi le decisioni prese riguardo alle modalità venatorie: ai fini della tutela dell’Orso bruno marsicano si procederà quanto prima ad adottare comportamenti meno impattanti. La braccata ad esempio, caratterizzata, come si legge nel documento, “da un elevato disturbo e rischio di impatto su specie ‘non target’ “, verrà presto sostituita con pratiche meno invasive, come “girata” e caccia di selezione.

Non finisce qui: la riorganizzazione della gestione venatoria, nell’ottica dell’adozione di pratiche più corrette e sostenibili, sarà promossa anche da strumenti come Piani Faunistici Venatori e Regolamenti di Gestione delle diverse specie. In sede di pianificazione infine, l’attività prescrittiva delle amministrazioni competenti sarà affiancata e supportata dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC), che svolgendo una funzione di collegamento tra istituzioni e cacciatori promuoveranno tra questi una “formazione-aggiornamento per una ‘corretta cultura della gestione delle specie di interesse’, secondo i criteri scientifici definiti dai documenti tecnici dell’Ispra”.

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