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Caffeina : in arrivo un test per rilevare i livelli potenzialmente pericolosi 

La sconvolgente notizia di un giovane dell'Ohio morto di overdose di caffeina lo scorso maggio ha evidenziato i potenziali pericoli della sostanza, normalmente ben tollerata dai consumatori

Scritto da Elisa Corbi il 31.07.2014

La sconvolgente notizia di un giovane dell’Ohio morto di overdose di caffeina lo scorso maggio ha evidenziato i potenziali pericoli della sostanza, normalmente ben tollerata dai consumatori. Per evitare gravi problemi di salute, che possono derivare da un eccessivo consumo, un team di scienziati dell’American Chemical Society ha segnalato i progressi di un rapido test da fare a casa, in grado di rilevare i livelli di caffeina nella maggior parte delle bevande e persino nel latte materno. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry.

caffè

Il dottor Mani Subramanian e colleghi fanno notare che la popolarità della caffeina come  “pick-me-up”  l’ha portata ad essere presente in più di 570 bevande e 150 prodotti alimentari. In piccole quantità, la maggior parte delle persone sono in grado di gestirla senza problemi, ma dosi eccessive possono portare seri problemi di salute, tra cui insonnia, allucinazioni, carenza di vitamine, diversi tipi di cancro e in rari casi, il decesso. Inoltre un’overdose di caffeina può causare una sovrastimolazione del sistema nervoso centrale, intossicando l’organismo e causando tremori.

La squadra di Subramanian ha voluto così sviluppare un modo rapido e facile per determinare se i livelli di caffeina negli alimenti e nelle  bevande rientrino in un range di sicurezza.

Hanno testato un enzima chiamato caffeina deidrogenasi che potrebbe rilevare la sostanza in una varietà di bevande, ad eccezione del tè, entro un minuto.L’enzima è così sensibile da percepire la caffeina anche a concentrazioni molto basse da 1 a 5 parti per milione, il limite massimo che la Food and Drug Administration consiglia per le madri che allattano.

La caffeina appartiene alle famiglia degli alcaloidi, un gruppo di composti presenti nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate. Nella nostra società è la sostanza psicoattiva più usato al mondo e utilizzata sia a scopo ricreativo che medico.

Un altro recente studio condotto dall’American University, ha osservato che molte persone sono dipendenti dalla caffeina al punto da subire i sintomi di astinenza, condizione chiamata “Caffeine Use Disorder”, e non sono in grado di ridurne il consumo. Un adulto sano dovrebbe limitare l’assunzione di caffeina a non più di 400 mg al giorno , le donne in dolce attesa dovrebbero consumarne meno di 200 mg e le persone che soffrono di ansia, insonnia, problemi cardiaci  e ipertensione diminuire al massimo il suo utilizzo.

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