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Educazione alimentare dei bimbi: alcuni consigli perchè non diventino schizzinosi

Scritto da Elisa Corbi il 17.07.2013

Gusti dolci e salati, ripetitività, quantità di cibo servito e comportamenti dei genitori sono fattori importanti nelle scelte alimentari dei bambini, secondo il dibattito svoltosi all’Institute of Food Technologists (IFT) Annual Meeting & Food Expo® presso il McCormick Place, Illinois.

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Come far sì che i bambini piccoli siano educati ad un’alimentazione corretta e varia è un argomento che interessa tutti i genitori che hanno a cuore la crescita equilibrata dei propri piccoli. La congresso di esperti americani, sono emerse alcune linee guida che possono aiutare i bimbi a non diventare schizzinosi, ma anzi ad apprezzare i cibi nuovi.

Alla conferenza sono stati presenti oltre 200 partecipanti, per comprendere come i bambini scelgano i cibi che mangiano, quali sono i loro comportamenti alimentari e come i genitori possano dare loro l’accesso ad “ambienti alimentari sani” che modellino queste scelte.
“Il processo decisionale dei bambini ha poche dimensioni”, ha spiegato il dottor Adam Drewnowski (CQ), direttore del Center for Public Health Nutrition e professore di epidemiologia presso la School of Public Health, della University of Washington, Seattle. I bambini propendono verso i dolci come verso biscotti, cioccolato, frutta e succhi di frutta, o cibi salati come patatine fritte e pizza. Ma l’ambiente circostante e la famiglia hanno un ruolo fondamentale per orientare le scelte alimentari dei ragazzi.
“I bambini non sono complicati come gli adulti, non scelgono i cibi in base alla salute, mangiano quello che piace loro e non si preoccupano del resto”, ha detto Jennifer Orlet Fisher, docente associato di salute pubblica presso la Temple University, Philadelphia.
“I bambini non amano naturalmente i cibi sani. Hanno bisogno di imparare ad apprezzarli”, ha continuato Fisher.
L’esposizione ripetuta crea familiarità con il cibo, il che spiega perché molti bambini ripetutamente scelgono pepite di pollo e formaggio, come evidenzia uno studio sui bambini in età prescolare.
Con la familiarità si assiste alla neofobia, la paura di ciò che è nuovo, ovvero si diventa schizzinosi, con un picco tra i due e i sei anni di età, quando le abitudini alimentari si stabiliscono. Questo fenomeno può essere superato con la presentazione ai piccoli di alcuni nuovi sapori in maniera originale.
Il comportamento dei genitori spinge dunque alle scelte alimentari sane che sono disponibili, accessibili e familiari.
“Quando i bambini guardano mangiare gli adulti, possono cercare nuovi cibi e li accettano più rapidamente in particolare quando vedono un atteggiamento positivo nei confronti di un alimento specifico”, spiega Fisher. “Cosa che non funziona invece se si fanno pressioni per mangiare o se si corrompono i bimbi con dei dolci”.
I genitori inoltre posso anche coinvolgere i figli nella preparazione dei cibi e nelle degustazioni, poiché così si fornisce un’esperienza positiva per promuovere l’accettazione di alimenti sani.

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