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Vitamina A a bambini potrebbe salvare 600 mila vite ogni anno

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.08.2011

Vitamina AI bambini nei paesi a basso e medio reddito dovrebbero somministrare integratori di vitamina A per prevenire morti e malattie causate da carenze diffuse, secondo uno studio pubblicato sulla rivista bmj.com.

I ricercatori sostengono che l’efficacia della vitamina A è ormai così consolidata che ulteriori sperimentazioni sarebbero contro l’etica professionale degli scienziati, e sollecitano i politici a fornire supplementi a tutti i bambini a rischio di carenza.

La vitamina A è un nutriente essenziale che deve essere ottenuto attraverso la dieta. Carenza di vitamina A nei bambini aumenta la vulnerabilità alle infezioni come il morbillo e la diarrea e può anche portare alla cecità. A livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che 190 milioni di bambini sotto i 5 anni possano essere carenti in vitamina A. Ma, nonostante gli sforzi diffusi, i programmi per distribuire e somministrare la vitamina A non raggiungono ancora tutti i bambini che potrebbero trarne beneficio.

Così un team di ricercatori con sede in Gran Bretagna e Pakistan ha analizzato i risultati di 43 studi clinici che hanno coinvolto oltre 200.000 bambini dai 6 mesi ai 5 anni.

Gli scienziati hanno trovato che gli integratori di vitamina A riducono la mortalità infantile del 24% nei paesi a reddito medio-basso. Inoltre ha anche ridotto la mortalità e la disabilità prevenendo morbillo, diarrea e problemi alla vista, compresa la cecità notturna.

Gli autori affermano che, se il rischio di morte per 190 milioni di bambini carenti in vitamina A venissero ridotti del 24%, sarebbero salvate oltre 600.000 vite ogni anno e 20 milioni di anni di vita di disabilità risparmiati (una misura della quantità e qualità della vita).

Sulla base di questi risultati, gli autori raccomandano l’integrazione nei bambini sotto i 5 anni nelle aree a rischio di carenza. Essi concludono: “Le prove a favore della vitamina A sono convincenti e chiare. Ulteriori studi che confrontassero la vitamina A con il placebo sarebbero semplicemente immorali”.

Questa opinione è sostenuta in un editoriale che accompagna la ricerca, dove due esperti della Harvard School of Public Health dicono che “lo sforzo dovrebbe ora concentrarsi sulla ricerca dei modi per sostenere questa importante iniziativa per la sopravvivenza dei bambini e per massimizzare il numero di vite salvate”.

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