In questi giorni si è registrata a Bologna un’epidemia di morbillo. Più di cento i casi
accertati, coinvolti bambini, adulti e anche medici dell’ospedale. Stessa tendenza registrata negli USA secondo un rapporto del Centro per il Controllo delle malattie infettive si Atlanta. La causa? Il movimento antivaccinazione.
A Bologna sono più di cento i contagiati: ma non si tratta di un’epidemia che coinvolge solo i bambini. Questa volta si ammalano anche gli adulti e per la maggior parte si tratta di persone che hanno deciso di non vaccinarsi per motivi personali. Ancora più particolare è il fatto che siano stati contagiati anche medici del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi e studenti universitari, fatto che ha messo in allerta la comunità scientifica internazionale, che tiene monitorata al situazione.
Ora si sta tentando di gestire l’epidemia ricostruendo le vie di contagio, ma i contagiati sono già moltissimi e per la maggior parte fra i 25 e i 44 anni. Spiegano i medici che mentre generalmente il morbillo si trasmette fra i bimbi o dai bimbi agli adulti, questa volta sono molti i casi in cui sono i genitori ad aver trasmesso l’epidemia ai bambini, coinvolgendo in un caso anche un neonato.
Gli esperti spiegano anche che la patologia, purtroppo, non viene diagnosticata ai suoi inizi, perchè non viene riconosciuta e in questo modo aumentano le possibilità di contagio.
La tendenza non riguarda però solo l’Italia, ma pare essere globale. Negli Stati Uniti un rapporto settimanale del Centro per il controllo delle malattie infettive di Atlanta parla di 288 casi dall’inizio dell’anno fino al 23 maggio.
Un numero così alto non si registrava dal 1994 e mentre nel 2000 la malattia si dava per eradicata, oggi la nuova comparsa si attribuisce ai viaggi dall’estero e all’estero, ma soprattutto alle campagne contro il vaccino che legano la vaccinazione contro il morbillo alla comparsa dell’autismo e la necessità della vaccinazione agli interessi delle case farmaceutiche.
Ma chi non si vaccina si ammala e diventa un pericolo per la salute pubblica: infatti il 69% dei 288 casi era costituito da persone non vaccinate. Del 20% invece non si hanno notizie sulla profilassi seguita.
La campagna antivaccino ebbe la sua genesi negli anni ’90 con la pubblicazione di un articolo sulla rivista The Lancet che metteva in relazione il vaccino del morbillo con l’autismo. La pubblicazione venne poi sconfessata, il medico che aveva scritto il rapporto, Andrew Wakefield, venne espulso dall’Ordine dei Medici, ma nonostante questo la teoria cospirazionista continua a circolare ed avere effetti.
Secondo le stime nel mondo la vaccinazione contro il morbillo è ben al di sotto del 95% consigliato, e questo causa ritorni di epidemia della malattia che in alcune zone si dava per eradicata.
In Inghilterra lo scorso anno, l’epidemia raggiunse il migliaio di contagiati, tanto che le autorità valutarono l’ipotesi della vaccinazione obbligatoria di massa.