Effettuare controlli sanitari generali non riduce la mortalità generale o da malattie gravi come il cancro e le malattie cardiache, secondo i ricercatori Cochrane. I ricercatori, che hanno condotto una revisione sistematica sul tema, mettono in guardia dallo sviluppare controlli sanitari generali come parte di un programma di sanità pubblica.
In alcuni paesi, i controlli sanitari generali sono offerti come parte della normale prassi. I controlli sanitari generali hanno lo scopo di ridurre la mortalità e le malattie, permettendo la diagnosi precoce e il trattamento della malattia. Tuttavia, ci sono potenziali conseguenze negative, per esempio, la diagnosi e il trattamento di condizioni che non avrebbero potuto determinare i sintomi della malattia o una riduzione dell’aspettativa di vita.
I ricercatori hanno basato le loro conclusioni su 14 studi che coinvolgono 182.880 persone. Tutte gli esperimenti hanno diviso i partecipanti in almeno due gruppi: uno in cui sono stati invitati i partecipanti a controlli sanitari generali e un altro in cui i partecipanti non eseguivano nessun controllo. Il numero di nuove diagnosi è stato generalmente poco studiato, ma in uno studio, il controllo sanitario ha portato a più diagnosi di tutti i tipi. In un altro studio, le persone del gruppo invitato ai controlli sanitari generali avevano più probabilità di avere diagnosticati la pressione alta o il colesterolo alto, come ci si potrebbe aspettare. In tre studi, sono state identificate un gran numero di anomalie.
Tuttavia, sulla base di nove studi per un totale di 11.940 morti, i ricercatori non hanno trovato alcuna differenza tra il numero di decessi nei due gruppi a lungo termine, complessivamente o in particolare a causa di cancro o malattie cardiache. Altri esiti sono stati poco studiati, ma la ricerca ha suggerito che l’offerta di controlli sanitari generali non ha alcun impatto sui ricoveri ospedalieri, disabilità, preoccupazione, rinvii a visite specialistiche, visite aggiuntive o sul tempo di assenza dal lavoro.
“Dagli elementi che abbiamo visto, è improbabile che invitare i pazienti a effettuare controlli sanitari porti beneficio”, ha detto il ricercatore Lasse Krogsbøll del Centro Cochrane a Copenhagen, Danimarca. “Uno dei motivi potrebbe essere che i medici identificano altri problemi e intervengono quando vedono i pazienti per altri motivi.”
“Non stiamo dicendo che i medici dovrebbero smettere di effettuare i controlli oppure che non dovrebbero offrire un trattamento quando si sospetta che ci potrebbe essere un problema. Ma credo che le iniziative di sanità pubblica che offrono sistematicamente controlli sanitari generali debbano essere contrastate.”
Secondo la revisione, nuovi studi dovrebbero concentrarsi sui controlli specifici per malattie come quelle renali e il diabete.