Il successo di questo vaccino si basa sulla capacità del sistema immunitario umano di imparare a reagire nel corso del tempo contro le particelle del virus e le cellule infette. “Il vaccino MVA-B ha dimostrato di essere potente come nessun altro vaccino in fase di studio, o anche di più”, dice Mariano Esteban, ricercatore capo del National Biotech Centre del CSIC.
Nel 1999, il team di ricerca di Esteban inizia a lavorare allo sviluppo e a studi preclinici sul vaccino MVA-B. MVA-B è un virus attenuato, che è già stata utilizzato in passato per eradicare il vaiolo, e anche come modello nella ricerca di molti altri vaccini. Per la versione sviluppata contro l’HIV è stato modificato geneticamente in modo da stimolare la risposta del sistema immunitario umano.
I geni inseriti dell’HIV inseriti nel DNA del vaccino non sono in grado di autoreplicarsi, il che garantisce la sicurezza della sperimentazione clinica.
30 volontari sani hanno partecipato a questo studio clinico. 24 di loro sono stati trattati con MVA-B, mentre gli altri 6 sono stati trattati con un placebo, secondo il metodo del doppio cieco.
L’ inoculazione del vaccino nei volontari sani ha lo scopo di formare il sistema immunitario e di individuare e imparare a combattere le componenti del virus. Secondo Esteban “è come mostrare una foto del virus HIV in modo che il sistemo immunitario sia poi in grado di riconoscerlo se lo vede di nuovo in futuro”.
I linfociti T e B sono le cellule principali in questo esperimento, i soldati incaricati di rilevare le sostanze estranee nel corpo e distruggerle.
I test hanno dimostrato che la produzione di linfociti T CD4 + e CD8 + del gruppo di vaccinati è stata del 38,5% e 69,2% rispettivamente, mentre è rimasta a 0% nel gruppo di controllo.
A parere di Esteban “il profilo immunitario dell’ MVA-B sembra avere i requisiti per un vaccino promettente contro l’HIV”. MVA-B non è in grado di rimuovere il virus dal corpo una volta che una cellula è infetta. Tuttavia, la risposta immunitaria indotta dal vaccino potrebbe tenere il virus sotto controllo “, se il virus entra nel corpo e cerca di infettare una cellula, il sistema immunitario è pronto per inattivare il virus e distruggere le cellule infette”.
Secondo il ricercatore “Se questo cocktail genetico passasse la Fase II e la Fase III dei trials clinici, in futuro l’HIV potrebbe essere paragonato all’ herpes del giorno d’oggi”.