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Depressione: si può migliorare stando svegli

Una ricerca ha messo a punto una speciale terapia che consente di migliorare i sintomi della depressione grazie alla privazione del sonno e l'uso della luce di una speciale lampada

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 09.07.2014

Secondo alcune ricerche ridurre le ore di sonno potrebbe essere un metodo per  ridurre i sintomi della depressione. Il trattamento, che prevede di rimanere svegli per 24 ore consecutive, sembrerebbe avere effetti positivi su 6 persone depresse su 10, con effetti che arrivano più in fretta che con gli antidepressivi tradizionali. Secondo i ricercatori la cura potrebbe lavorare sulla serotonina, la stessa molecola su cui agiscono gli antidepressivi.

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I ricercatori della Medical University of South Carolina e del Rhode Island Hospital stanno combinando la riduzione del sonno con altre due terapie. Studi pilota hanno dimostrato che gli effetti di questo trattamento, noto come chronotherapy triple, sono rapidi e  di lunga durata.

I ricercatori statunitensi hanno testato il trattamento su 80 pazienti con depressione da moderata a grave, con depressione postnatale o con disturbo bipolare.

Il trattamento chronotherapy tripla, che si svolge nell’arco di tre giorni, combina la privazione del sonno con  una terapia che prevede l’esposizione alla luce di una speciale lampada e il cambiamento degli orari del sonno.

Un precedente studio presso l’Università della California ha riscontrato miglioramenti significativi  che sono stati prolungati nel 63 per cento dei pazienti depressi fino a sette settimane più tardi.

Una nuova ricerca della Tufts University si è invece interrogata su quali siano le cause dei benefici della terapia. I ricercatori hanno  individuato una proteina chiamata adenosina che viene rilasciata quando si è svegli. La privazione del sonno aumenta i livelli di adenosina, che altera i segnali elettrici nel cervello, provocando un immediato miglioramento dell’umore.
“La ‘Chronotherapy Triple  riduce i sintomi depressivi in uno o due giorni”, ha spiegato lo psichiatra John Gottlieb, della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, uno dei maggiori esperti in chronotherapy. “Agisce biologicamente come  gli antidepressivi, è poco costosa e ha effetti collaterali minimi.”

Carmine Pariante, professore di psichiatria biologica presso l’Istituto di Psichiatria del King College di Londra, aggiunge: “Combinando la privazione del sonno con altre terapie correlate al sonno che hanno dimostrato una certa efficacia nella depressione, vi è una ragionevole aspettativa che l’azione antidepressiva sarà più forte e più sostenuta.
“Se questo risultasse  vero, sarà un importante passo avanti, sia per comprendere i meccanismi che causano la depressione sia per trovare un nuovo trattamento per quel paziente su quattro che non migliora con i trattamenti disponibili.”

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