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Ebola, OMS: sì a farmaci e vaccini senza sperimentazione

L'OMS, riunita una commissione di esperti, ha dato l'ok per l'uso di farmaci e vaccini sperimentali, dopo che i casi di Ebola sono arrivati a più di 1000

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 13.08.2014

Sono più di 1000 le vittime del virus Ebola in Africa e per ora le strategie messe in atto non hanno consentito di portare l’epidemia sotto controllo. L’OMS ha dato l’ok per l’uso di dosi di farmaci e vaccini non sperimentati sugli uomini o che la cui sperimentazione è solo all’inizio. Ma questa non sembra essere una soluzione definitiva.

Vaccino

Il Canada e gli Stati Uniti sono in possesso di vaccini e farmaci sperimentati sugli animali con successo, ma mai sperimentati sugli uomini. Il problema è che le dosi a disposizione sono comunque poche e la produzione su grande scala richiederebbe almeno 4-6 mesi.

Come annunciato da Medici senza Frontiere ieri in un comunicato, non sarà il vaccino o un farmaco a fermare l’epidemia. Dello stesso parere il Direttore generale dell’Oms Margaret Chen che ha dichiarato che bisogna puntare sulle misure di prevenzione tradizionali. MSF ha esortato inoltre l’OMS a rafforzare le misure di aiuto nei tre paesi più colpiti, Sierra Leone, Guinea e Liberia. Alcuni casi sono stati rilevato anche in Nigeria.

Lo ZMapp, il farmaco prodotto dagli Stati Uniti, che è già stato somministrato ai due americani contagiati mentre combattevano contro il virus in Liberia, e che ora stanno meglio, è già stato spedito in tutte le dosi disponibili, in Africa.

Il farmaco, sperimentato solo sulle scimmie, non è stato invece efficace per il missionario spagnolo, anch’egli contagiato sul campo in Africa. Rimpatriato, pur avendo ricevuto il siero, non è sopravvissuto.

L’OMS ha dato l’ok all’uso di farmaci e vaccini, dopo aver riunito una commissione di esperti, “purché siano soddisfatte determinate condizioni”. Si legge infatti in una nota: “Nelle particolari circostanze di questa epidemia, e purché siano soddisfatte determinate condizioni, il panel è giunto al consenso che è etico offrire interventi non ancora testati, e la cui efficacia ed effetti secondari non sono conosciuti, come potenziale trattamento o a titolo di prevenzione”.

Altri possibili aiuti in termini di vaccini e farmaci possono arrivare dal Canada, che possiede un vaccino sperimentale. Le dosi potrebbero essere un migliaio, ma anche in questo caso si tratterebbe di attendere mesi per averne altre.

Altre versioni di vaccini e farmaci sono allo studio negli Stati Uniti, ma è evidente che i tempi sono lunghi rispetto all’emergenza e che l’unica soluzione è continuare a puntare sulla prevenzione e l’informazione delle popolazioni e sul tracciamento dei contagi e dei contatti.

Nel resto del mondo l’allerta resta alta e si sono intensificati i controlli negli aeroporti.

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