La Fondazione Banco Farmaceutico insieme con l’Osservatorio nazionale sulla Donazione dei Farmaci hanno stilato un rapporto sulla povertà sanitaria in Italia.
Recentemente è stato reso noto che sono sempre di più gli Italiani che rinunciano alle cure: quando non si riesce ad arrivare alla fine del mese, le cure sanitarie diventano un lusso. In questa situazione la donazione dei farmaci e la loro distribuzione può recare temporaneo e parziale sollievo.
Secondo il rapporto in 5 anni, dal 2007 al 2012, la povertà in Italia è aumentata del 60%. Sono aumentate anche le donazioni di farmaci, soprattutto da farmacie, ma raggiunto il picco di distribuzione nel 2011, con la crescente richiesta, neanche le donazioni e gli enti caritativi riescono ad arginare il fenomeno.
Sono 4,8 milioni i poveri in Italia, corrispondenti al 6,8% della popolazione. Dei 16,34 euro che una famiglia povera spende ogni mese in sanità, 12,50 euro sono spesi in farmaci. La media delle famiglie italiane spendono 92,45 euro di cui 44 in farmaci.
Tra il 2007 e il 2013 la FBF ha incrementato la raccolta di farmaci del 241%. I farmaci donati nell’ultimo anno sono stati 1.162.859. Questo perchè sono aumentate le donazioni, ma anche perchè sono aumentate le donazioni aziendali
Dal punto di vista economico, la FBF ha distribuito nel 2013 farmaci per oltre 8 milioni di euro, rispetto ai 2,1 milioni di euro del 2007. Il 75% di questo valore è oggi garantito dalle aziende (era il 15% nel 2007).
Per quanto riguarda le tipologie di farmaci donati, i più diffusi sono quelli contro l’acidità (11,5%), gli analgesici (11,2%), gli antiinfiammatori (7,7%), i preparati per la tosse (6,8%) e i farmaci contro i dolori articolari e muscolari (5,8%).
Nel 2013 hanno aderito 24 aziende e 3366 farmacie, in maggiore percentuale al Nord.
La distribuzione dei farmaci avviene grazie al lavoro di 12mila volontari.
Le donazioni raccolte dalla FBF sono state utili a rispondere i bisogno di 1.506 organizzazioni caritative, diffuse soprattutto in Lombardia (22%), Emilia-Romagna (12,5%), Piemonte (11,4%) e Veneto (8,8%). Questi enti hanno aiutato nel 2013 quasi 680mila persone.
Il 51% sono donne e il 57% sono italiani. Negli ultimi due anni la presenza di italiani è diventata maggioritaria, modificando un trend storico di prevalenza di utenti stranieri. Più di un assistito su tre sono minori.