Gaianews

Flora batterica è il segreto di una lunga vita

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 20.07.2012

Coppia di anzianiSecondo un nuovo studio pubblicato sula rivista scientifica Nature, c’è una relazione fra la salute della flora intestinale negli anziani e la loro salute globale, suggerendo che ciò che si mangia può favorire la longevità.

Paul O’Toole, autore dello studio, ha dichiarato: “I nostri risultati indicano che negli anziani, indipendentemente dal loro stato di salute e dal patrimonio genetico [eventuali condizioni ereditarie,ndr.], potrebbero beneficiare o meno di scelte alimentari che hanno un impatto sul loro ecosistema intestinale batterico.”

“Si può pensare alla dieta come un altro fattore ambientale che può influire sulla salute e che può promuovere un invecchiamento sano”, ha aggiunto O’Toole.

Numerosi studi hanno indicato un collegamento tra il “microbiota”, la flora che vive nell’intestino umano, e la salute, compresi i problemi come l’obesità e forse addirittura la salute del cervello. Studi più recenti hanno mostrato una maggiore variazione del microbiota degli anziani rispetto ai più giovani.

Per studiare il significato potenziale di questa differenza, gli autori hanno monitorato il microbiota intestinale di 178 soggetti anziani (età media: 78 anni). Nessuno dei pazienti era stato precedentemente in trattamento con antibiotici, che possono alterare la composizione dell’intestino.

I ricercatori hanno scoperto che la flora intestinale varia a seconda di dove vivevano i partecipanti e della loro salute.

Per esempio, gli anziani indipendenti avevano una flora più varia ed erano più sani.

D’altra parte, le persone assistite avevano una flora meno diversa e tendevano ad avere una salute fragile.

Le differenze nella flora sono state associate con differenze nella dieta, anche se non è chiaro se la dieta è responsabile del numero e del tipo di batteri della flora e dello stato di salute o viceversa.

Sembra probabile che sia la dieta a determinare, in ultima analisi, lo stato di salute di una persona, hanno osservato gli autori.

Il microbiota intestinale sintetizza vitamine, aiuta il metabolismo e sembra anche influenzare profondamente il funzionamento del nostro sistema immunitario.

“Alcuni studi hanno dimostrato che i batteri intestinali possono ‘parlare’ al cervello sintetizzando composti che colpiscono l’asse cervello-intestino”, ha detto O’Toole. “Una teoria interessante è che i batteri intestinali alterati nei soggetti più anziani potrebbero avere un impatto sulla funzione cognitiva o sugli stati d’animo.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA