Gaianews

Le cellule del cordone ombelicale possono curare l’artrite

Scritto da Federica di Leonardo il 16.11.2010

Raggi X al ginocchioLe cellule staminali  del cordone ombelicale possono essere utili nel trattamento dell’artrite reumatoide. Esperimenti in vitro e su animali, come scrito nella rivista del Bio Med Central, Arthritis Research and Therapy, hanno mostrato che le cellule staminali mesenchimali prelevate da sangue del cordone ombelicale possono sopprimere l’infiammazione e attenuare l’artrite collagene-indotta.

Il professor Zhan Guo-Li ha lavorato con un team di ricercatori, dell’ospedale dell’Università del popolo di Pechino, in Cina, per realizzare lo studio. Ha detto: “Molto poco si sa sulle cellule staminali mesenchimali del cordone ombelicale, e non vi è stata alcuna relazione precedente circa il loro impiego nel trattamento dell’artrite reumatoide. Le cellule staminali mesenchimali possono esercitare un’immunosoppressione profonda, che ne incoraggia l’uso nel trattamento delle malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide. Al momento, la fonte più comune delle cellule staminali mesenchimali è il midollo osseo. Tuttavia, aspirare il midollo osseo è una procedura invasiva e il numero e il potenziale di differenziazione di cellule staminali mesenchimali del midollo osseo può diminuire con l’età. Al contrario, la raccolta di cellule staminali mesenchimali dal cordone ombelicale non richiede alcuna procedura invasiva”.

I ricercatori hanno prelevato cellule immunitarie di pazienti affetti da artrite reumatoide e hanno dimostrato che le cellule staminali mesenchimali ombelicali sono state in grado di sopprimere la proliferazione delle cellule, di limitare il comportamento invasivo e le risposte infiammatorie. Una infusione sistemica di cellule staminali mesenchimali ombelicali nei topi ha dimostrato di ridurre significativamente la gravità dell’artrite collagene-indotta. Parlando dei risultati, il professor Li ha detto, “L’artrite reumatoide rappresenta un onere gravoso per i servizi sanitari in tutto il mondo e nessuno degli agenti attualmente utilizzati raggiunge una remissione a lungo termine senza antiinfiammatori. Di conseguenza, una nuova  e più efficace terapia per l’artrite reumatoide sarà la benvenuta”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA