Secondo i ricercatori del National Institutes of Health i cervelli delle mamme e dei papà rispondono in maniera diversa al pianto dei bimbi. Infatti il cervello delle mamme sembra essere più adatto a rispondere ai richiami dei bimbi di quanto non sia il cervello degli uomini.
La scoperta è stata fatta coinvolgendo un gruppo di uomini e donne ai quali è stata fatta ascoltare una registrazione contenente il pianto di un bimbo. I cervelli dei partecipanti venivano scannerizzati durante l’ascolto.
“Gli studi hanno dimostrato che, a livello emotivo, gli uomini e le donne rispondono in modo diverso al suono di un pianto infantile”, ha detto il co-autore Marc H. Bornstein, dell’ Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development (NICHD), l’istituto che ha condotto lo studio. “I nostri risultati indicano che gli uomini e le donne mostrano marcate differenze anche in termini di attenzione.”
Studi precedenti hanno dimostrato che le donne sono più empatiche degli uomini quando sentono un pianto infantile, e sono più propense a volersi prendere cura del neonato.
Bornstein ha collaborato con l’Università di Trento e il RIKEN Brain Science Institute, in Giappone.La ricerca è stata pubblicata su Neuroreport.
Altri studi avevano anche dimostrato la differenza fra la situazione in cui il cervello non è focalizzato su qualcosa in particolare e quando invece è concentrato su un particolare pensiero o compito. L’esperimento di questo studio si inserisce nel primo caso, in quanto le registrazioni erano inserite in un nastro vuoto della durata di 15 minuti intervallato con momenti in cui si ascoltava un pianto di bimbo
I partecipanti, 18 in tutto, erano sia genitori che non genitori. La differenza fra il cervello degli uomini e quello delle donne era proprio definita dal fatto che il cervello delle donne, nel momento in cui sentiva il pianto del bambino, passava nella modalità concentrata, mentre invece quello degli uomini rimaneva nella modalità indefinita. Non c’era invece differenza fra genitori e non genitori.
Altre ricerche sono state svolte per determinare le reazioni dei genitori in differenti contesti e a differenti richiami dei bimbi.
“Gli adulti hanno risposte a molti livelli per le cose che i bambini fanno”, ha detto il dott. Bornstein. “Determinare se queste risposte differiscono tra uomini e donne, per età e per condizione dei genitori, ci aiuta a capire l’istinto nella cura per i più piccoli.”
Sempre lo stesso team aveva dimostrato che il cervello si attiva nella modalità di disposizione alle cure di un bimbo anche solo guardando una foto. Nell’ambito delle neuroscienze questi studi intendono descrivere il rapporto di cure che si instaura fra genitori e figli.