Quello dell’ostetrica è un ruolo fondamentale per il benessere della futura mamma non solo al momento del parto, ma per tutto il corso della gravidanza. L’ostetrica è il principale punto di riferimento per la donna in dolce attesa ed è quella figura che, più di ogni altra, aiuta a comprendere i meccanismi della gravidanza.
Per questo motivo ora gli esperti esortano i leader mondiali a riconoscere questa professione come un ‘potenziale vitale’ per salvare la vita di donne e bambini durante e dopo il periodo della gravidanza. E’ quanto afferma un nuovo esame pubblicato su The Lancet e prodotto da un gruppo internazionale di docenti universitari, medici, ostetriche, politici e avvocati.
Mary Renfrew, della Mother and Infant Research Unit, presso la School of Nursing and Midwifery, della Dundee University, in Scozia, dice: “Molte delle esigenze delle donne e dei loro bambini non sono ancora rispettati, nonostante il riconoscimento di accedere alle cure sanitarie di cui hanno bisogno. Sebbene l’ostetrica è già ampiamente riconosciuta come un contributo vitale materno e neonatale in molti Paesi, le sue potenzialità sociali, economiche e sanitarie sono lungi dall’essere diffuse su scala globale. “
Ogni anno, circa 300mila donne perdono la vita durante la gravidanza,durante il parto o subito dopo. Circa 2,6 milioni di donne partoriscono feti morti e 2,9 milioni di bambini muoiono nel primo mese di vita. Inoltre tante neo-mamme soffrono di problemi di salute a lungo termine e di disagi emotivi, semplicemente perché non hanno ricevuto un’adeguata assistenza sanitaria durante o nel periodo successivo alla gravidanza.
Le nuove stime, prodotte dai ricercatori, indicano che nei Paesi con il più alto carico di morti infantili e materne oltre tre quarti di questi decessi potrebbero essere evitati nei prossimi 15 anni se l’ostetrica fosse a disposizione di tutte le donne.
Secondo gli autori per potenziare i benefici dell’ostetrica verso donne e bambini, occorre che questa figura professionale riceva un adeguato riconoscimento internazionale. Gli ostacoli maggiori per la diffusione delle pratiche di ostetricia comprendono: la mancanza di comprensione su cosa un’ostetrica può realmente fare, le rivalità interprofessionali, e una non regolamentata cura nel settore privato per la salute delle mamme e dei loro piccoli.
Petra ten Hoope-Bender, dell’Instituto do Cooperación Social Integrare di Barcellona ha spiegato che “anche se il livello e il tipo di rischi connessi alla gravidanza, al parto, e al post-parto differiscono tra i vari Paesi del mondo, la necessità di attuare miglioramenti efficaci, sostenibili e accessibili per la qualità delle cure è comune a tutti e le ostetriche sono fondamentali per questo approccio. Tuttavia, è importante capire che per lavorare bene un’ostetrica deve avere accesso a un servizio sanitario funzionante e deve essere ben integrata accanto ad altri professionisti sanitari”.