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Menopausa: la terapia ormonale deve essere su misura

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 02.07.2012

MenopausaL’ Associazione Internazionale di Menopausa ha segnalato  la pubblicazione di un numero della rivista Climateric, la sua rivista ufficiale, in cui si riuniscono una serie di articoli che fanno il punto della situazione sui rischi e i benefici legati all’assunzione di ormoni in menopausa.

Nel luglio del 2002 la pubblicazione di un report del Women ‘s Health Initiative (WHI) sulla sperimentazione in atto allora su un gruppo di donne aveva fatto cadere drammaticamente l’uso degli ormoni durante la menopausa a causa degli effetti collaterali connessi, soprattutto problemi cardiovascolari e tumori al seno.

Oggi  l’International Menopause Society sostiene che gli studi condotti negli ultimi 10 anni hanno cambiato le evidenze e che quindi un uso razionale della terapia ormonale HT può essere consigliato in alcuni casi. Tra l’altro secondo l’associazione alcuni parametri della ricerca del 2002 riguardo agli effetti collaterali furono esagerati dai media. Secondo gli esperti la maggior parte delle donne che hanno dei sintomi troverebbero dei benefici nella terapia ormonale che però va iniziata presto ed è sconsigliata dopo i 10-12 anni dall’inizio della menopausa perchè alcuni effetti collaterali peggiorano.

Il dottor Robert Langer, Principal Scientist presso il Centro Jackson Hole per la medicina preventiva, ha detto: “Dopo 10 anni possiamo fare il punto sugli insegnamenti tratti dagli studi del WHI sulla terapia ormanale (HT) . In un certo senso siamo giunti alla quadratura del cerchio:  alcuni studi recenti sulle donne in menopausa attraverso cui si è constata la protezione contro le principali malattie hanno portato a verificare l’effetto sulle donne più anziane che hanno però dimostrato maggiori rischi di attacchi cardiaci e fratture.  Le informazioni che sono emerse negli ultimi dieci anni, mostrano che per la maggior parte delle donne che iniziano il trattamento vicino alla menopausa, i benefici superano i rischi, non solo per il sollievo dalle vampate di calore, i  sudori notturni e la secchezza vaginale, ma anche per ridurre i rischi di malattie cardiache e fratture “.
Langer ha continuato: “Generalizzare i risultati delle donne che erano – in media – 12 anni dopo la menopausa a tutte le donne in postmenopausa ha portato a inutili sofferenze e perdita di opportunità per molti. Purtroppo, una delle lezioni del WHI è che iniziare la HT dopo 10 anni o più  dall’inizio della menopausa non può essere una buona idea, così le donne che sono state spaventate dal WHI in questo decennio possono aver perso l’opportunità di ottenere i benefici potenziali . ”
Il professor JoAnn Manson (Harvard Medical School e Brigham and Women ‘s Hospital, Boston, MA), che è stato uno dei ricercatori principali del WHI, ha detto:
“Un contributo importante del WHI è stato quello di chiarire che, per le donne anziane ad alto rischio di malattie cardiovascolari, i rischi della HT superavano di gran lunga i benefici. Questo ha fermato la pratica clinica sempre più comune di prescrivere l’HT alle donne che erano lontane dall’ inizio della menopausa. I risultati del WHI indicano che ogni donna va trattata come un individuo. Non c’è dubbio che la terapia ormonale non è adatta per ogni donna, ma può essere opportuna per molte donne, e ogni singola donna ha bisogno di parlarne con il suo medico “.

Gli autori fanno notare che la stampa ha eccessivamente  sottolineato un aumento relativamente piccolo dell’ incidenza del cancro al seno, distorcendo la visione d’insieme del rapporto.
Il professor Matthew Allison (University of California, San Diego), ha dichiarato:
“E ‘importante mettere i risultati degli studi del WHI nel contesto. Cioè, essere obesi, consumare alcol, non fare attività fisica conferiscono maggiori rischi assoluti per il cancro al seno rispetto all’uso dell’HT “.

Dagli articoli pubblicati sulla rivista si possono dedurre alcuni dati. La qualità della vita non sembra essere migliorata con l’uso dell’HT, mentre può essere utile nel 50% dei casi per ciò che riguarda la salute sessuale soprattutto  se applicata a livello locale e non sistemico.
Come detto prima si suggerisce di iniziare la terapia prima dei 60 anni o entro i 10 anni dall’entrata in menopausa.

E’ stato rilevato un modesto aumento del rischio di ictus, che aumenta però considerevmente per coloro che iniziano in età avanzata. Aumenta in generale il rischio di tromboembolia venosa con la terapia HRT orale.
Per ciò che riguarda il cancro al seno è stato  rilevato un modesto aumento del rischio  mentre invece risulta ridotto il cancro colorettale del 40%. I casi di demenza aumentano se la terapia inizia in età avanzata, mentre invece sono incerti gli effetti sulle fratture.

In generale, come detto all’inizio, la terapia ormonale deve essere vagliata da paese a paese  e sulla singola persona.

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