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Peperoni e solanacee prevengono il Parkinson?

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.05.2013

Una ricerca condotta dalle Università di Washington a Seattle ha studiato la relazione fra il consumo di nicotina contenuta nelle solanacee e il rischio di sviluppare il Parkinson. La ricerca ha confermato che gli alimenti che contengono nicotina possono avere un effetto protettivo contro l’insorgere di questo malattia neurodegenerativa. 

La ricerca, pubblicata su Annals of Neurology una rivista della American Neurological Association and Child Neurology Society, rivela che pomodori, patate, melanzane, ma soprattutto peperoni, potrebbero essere validi alleati contro il Parkinson. La ricerca, in realtà, segue ad altre che avevano già accertato la relazione fra nicotina e insorgenza del Parkinson, ma non avevano ancora precisato la relazione di causa ed effetto. 

Peperoni

La malattia di Parkinson è un disturbo del movimento causato dalla perdita di cellule cerebrali che producono dopamina. I sintomi includono tremori di viso, mani, braccia, gambe, rigidità degli arti, perdita di equilibrio, e un  movimento complessivamente più lento. Quasi fino a dieci milioni di persone nel mondo vivono con questa malattia secondo la Fondazione Morbo di Parkinson. Attualmente, non esiste una cura per il morbo di Parkinson, ma i sintomi sono trattati con farmaci e procedure come la stimolazione cerebrale profonda.

Studi precedenti hanno dimostrato che il fumo di sigaretta e di altre forme di tabacco, e anche il consumo di solanacee aveva ridotto il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Tuttavia, gli esperti non avevano ancora accertato se fosse la nicotina ad esercitare un effetto protettivo o se le persone con il Parkinson avessero delle caratteristiche che favorivano l’astensione dal fumo dovute all’insorgere della malattia, che, gli scienziati hanno scoperto, avviene molto prima che i sintomi siano riconoscibili agli esami.

Per il presente studio basato sulla popolazione la dottoressa Susan Searles Nielsen e i colleghi dell’Università di Washington a Seattle hanno reclutato 490 pazienti con diagnosi di malattia di Parkinson. Altri 644 individui non imparentati e senza condizioni neurologiche sono stati utilizzati come gruppo di controllo. I questionari sono stati utilizzati per valutare le diete dei partecipanti e l’uso di tabacco.

Il consumo di verdure in generale, non ha influenzato il rischio di malattia di Parkinson, ma aumentando il consumo di solanacee  il rischio di malattia di Parkinson è diminuito; inoltre i peperoni hanno mostrato la più forte associazione. I ricercatori hanno notato che la protezione si è verificata principalmente in uomini e donne con nessuno o scarso uso precedente di tabacco.

“Il nostro studio è il primo a indagare la relazione fra la nicotina nella dieta e il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson”, ha detto il dottor Searles Nielsen. “Similmente ai molti studi che indicano che l’uso del tabacco potrebbe ridurre il rischio di Parkinson, i nostri risultati suggeriscono anche un effetto protettivo della nicotina, o forse di una sostanza chimica simile, ma meno tossica, nei peperoni e nel tabacco.” Gli autori raccomandano ulteriori studi per confermare ed estendere i loro risultati, che potrebbero portare a possibili interventi per ridurre il rischio dell’insorgere della malattia di Parkinson.

 

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